Se qualche anno fa qualcuno ci avesse raccontato al bar che un giorno sarebbe accaduto che il simbolo di un partito contente la dicitura “Berlusconi presidente” avrebbe fatto guadagnare voti ci saremmo scompisciati dal ridere fino a scioglierci per terra. Berlusconi? Davvero? Quello che inventava parentele presidenziali per giustificare una scappatella? No, dai davvero.
E invece il panorama politico attuale ripropone Berlusconi come rassicurante leader in uno scenario di mentecatti per quella vecchia storia del gigante in mezzo ai nani per cui basta solo un po’ di sbadataggine per salire i gradini del comando.
Rendere potabile uno che fu amico di Cosa nostra (è sentenza, ahimè, nonostante i servetti che ancora difendono Dell’Utri), che ha corrotto (o cercato di corrompere) chiunque si sia avvicinato ai suoi processi, che mantiene le testimoni chiavi dei suoi processi in corso, che ha ridicolizzato l’Italia nel mondo facendo il Trump prima ancora di Trump (anche lui con la vanteria del pulsante più grosso degli altri) e che è riuscito a rendersi incandidabile è uno dei capolavori del centrosinistra renziano che ha fatto rimpiangere la destra a forza di imitarla e è un capolavoro della destra salviniana e meloniana che si è subito rimessa a cuccia. Roba da non credere, la riabilitazione di Berlusconi.
Eppure lui è solo il brufolo, il fenomeno evidente e persistente, delle abbuffate di inettitudine e superficialità che hanno pervaso questi anni di promesse promesse male e mantenute peggio e di bullismo macho di quart’ordine rivenduto come autorevolezza.
Alla fine ti scappa di credere che forse davvero è meglio lui, che sappiamo bene di che pasta è fatto, con tutte le sue mirabolanti cazzate, rispetto ai promessi berluschini che potrebbero esagerare per amore di emulazione.
Di fondo rimane un dato politico certo: resuscitare Berlusconi è un capolavoro di cialtroneria.
Bene. Bravi. Bis.
Buon mercoledì.
Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2018/01/10/bravi-inetti-avete-perfino-resuscitato-berlusconi/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui.