L’articolo proviene da lanotiziagiornale.it qui
Farsi la guerra sulle manifestazioni contro la guerra è già un’idea stupida ma convocare una contromanifestazione per dichiarare la propria pace più degna di quella degli altri è un capolavoro. Protagonista dell’ennesimo episodio di egomania politica à Carlo Calenda (e chi altrimenti) che ieri non ha resistito alla tentazione di lanciare il 5 novembre una manifestazione a Milano “senza bandiere di partito”, dimenticando che anche nella manifestazione nazionale non c’è nessuna appartenenza politica.
Il 5 novembre a Roma avrà luogo la manifestazione per la pace promossa da diverse associazioni. Calenda ne lancia un’altra lo stesso giorno a Milano
Riannodiamo il filo: il 5 novembre a Roma avrà luogo la manifestazione promossa da diverse associazioni riunione nella coalizione Europe For Peace contro la guerra, per l’immediato ‘cessate il fuoco’ e per la promozione di un negoziato e di una conferenza internazionale per fermare il conflitto in Ucraina.
“A otto mesi dall’invasione della Russia pensiamo sia arrivato il momento di spingere per un negoziato multilaterale, internazionale“, ha spiegato Francesco Vignarca, della Rete pace e disarmo, presentando l’iniziativa. Gli organizzatori sono stati chiari fin dall’inizio: “Questa sarà la manifestazione della società civile italiana – hanno precisato -, non è promossa da alcun partito.
Saranno i benvenuti, se aderiranno alla nostra piattaforma“. Diverse le associazioni e le realtà che hanno già aderito, dalla Cgil nazionale, alle Acli, Arci, passando per Emergency, Libera, Forum del Terzo Settore, Mediterranea, Sant’Egidio e tante altre. Un elenco in continuo aggiornamento.
Ieri ha ufficialmente aderito anche il Movimento 5 Stelle con Giuseppe Conte postando un video su Twitter in cui afferma: “Non è questo il momento di restare inerti e silenti. L’Italia e l’Europa non devono chiudere in un cassetto i propositi di pace. C’è una maggioranza silenziosa che ha deciso di far sentire la propria voce”. E avverte: “L’escalation militare ci sta portando, giorno dopo giorno, verso il punto di non ritorno di una guerra atomica”.
A questo punto Calenda, morso nella sua Contefobia, annuncia: “Sabato 5 novembre scenderemo in piazza a Milano per ribadire il sostegno all’Ucraina contro l’invasore russo. La pace non può nascere dalla resa degli ucraini. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore”, twitta, in risposta al video di Conte. E aggiunge: “Sarà una manifestazione senza bandiere di partito. Invitiamo Pd, +Europa e Beppe Sala e tutte le associazioni e le personalità politiche interessate, a partecipare e organizzare con noi”.
Del resto il leader di Azione non ha ancora capito che nessuno chiede la resa dell’Ucraina (come va cianciando da giorni) e che il Movimento 5 Stelle non ha niente a che vedere con l’organizzazione di una marcia di portata nazionale. Usare la guerra in Ucraina per brigare le proprie piccole questioni politiche da cortile in Italia è uno sport abusato. Tutto ovviamente sulla pelle degli ucraini.
E così il primo a buttarsi a pesce sulla proposta di Calenda è proprio Carlo Cottarelli che entusiasta twitta “ci sarò” sperando di allargare il suo sostegno in vista delle prossime elezioni regionali in Lombardia. Significativo il tweet di Alfredo D’Attorre che scrive: “Caro Cottarelli, ma le è chiaro che la manifestazione di Calenda è nella sostanza contro il Pd, nella cui lista lei è stato eletto al Senato? Se pensa che questo sia il modo sia il modo per allargare il consenso in vista delle regionali in Lombardia, mi sa che parte male…”. E così la “punta di diamante” del Pd alle ultime elezioni continua a collezionare successi…
L’articolo Calenda in guerra pure sulla pace. Contromarcia per dispetto a Pd e M5S sembra essere il primo su LA NOTIZIA.