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I partiti che non sono mai partiti

Quale rimane dunque la funzione, certamente insostituibile, dei partiti e della “politica” nel momento in cui si dà voce a elementi non professionalmente politici? Non solo quella di interrogare e comprendere le pulsioni, le idee, le aspirazioni che animano la società civile, ma di garantire la continuità di queste espressioni, perché certamente la società civile può aggregarsi e disgregarsi a seconda della situazione di un paese, può mobilitarsi in casi di estrema urgenza (come è avvenuto) ma disperdersi o impigrirsi nel momento successivo. Ed ecco che i partiti devono sentire non solo il dovere di rispondere alle sollecitazioni della società civile, ma anche quello di sollecitare queste sollecitazioni. Per poi ovviamente incanalarle nelle forme parlamentari e governative l´accesso alle quali non può che avvenire tramite i partiti. Umberto Eco lo spiega qui senza troppi giri di parole.

NOTAV presidio Chiomonte. La diretta twitter

Saremo un popolo in movimento, pacifico e determinato per difendere i beni comuni, la nostra terra e il futuro di tutti e tutte. Non siamo mai stati un movimento Nimby. La solidarietà di questi giorni ci dice che combattiamo una lotta che riguarda tutti. Per questo invitiamo, quanti hanno a cuore la democrazia del nostro paese, chi ancora ha coraggio d’indignarsi, a partecipare all’assedio. Siccome non ne parleranno in molti e ne parleranno ognuno secondo le proprie interessate inclinazioni oggi il blog si mette a servizio dei valsusini per essere un megafono aperto. Qui.

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Carissima Milano

L’idea che Milano si impoverisca se diventa meno costosa è una solenne sciocchezza che confligge, fra l’altro, anche con l’ambizione di attrarre nuovi residenti: innanzitutto giovani. La buona politica può far molto in questa direzione. Ispirandosi a Berlino, magari. Una grande capitale europea dove prendere in affitto un appartamento costa un terzo in meno che a Milano e la sera si riesce a cenare fuori, senza patir la fame, con 15 euro. Una grande città piena di ragazzi, di università, di cultura viva, di comunità straniere nonché di anziani e di famiglie orgogliosi di essere berlinesi. E  “less  expensive” del resto d’Europa. Come piacerebbe, ne siamo certi, a moltissimi milanesi. GAS e KM0 per una Milano che respira vento nuovo nell’idea tutta da condividere di Ivan Berni qui.

Rosanna Benzi vent’anni dopo

Ci manca il suo sorriso, ci vorrebbero quegli occhi spalancati sul mondo, quella sua capacità di porre domande e dubbi, senza mai giudicare. Ci manca Rosanna. Ma questo non dev’essere per noi un alibi. Casomai una spinta in più per non deluderla. Per raccogliere quel testimone e lavorare ancora. Facendo in tanti quello che lei riusciva a fare da sola: cambiare il mondo. Ce la racconta Franco Bomprezzi in un pezzo scritto con il cuore che è un’analisi politica da realizzare anche con la testa.

Mi spiego. Ancora.

Rispetto tutte le opinioni. Tutte. Quelle che mi arrivano via mail, che stanno nei commenti del blog o di fb. Per amore dell’equilibrio taglio (personalmente, nel mio metro di giudizio) quelle troppo entusiastiche e le critiche tardive di chi mi ha sempre boicottato e mi richiama alla fedeltà (ma a chi? a cosa?). Sto cercando anche di rispondere a tutti. Intanto qui provo a raccontare la mia posizione. Che non è oggettivamente giusta e non è obbligatoriamente condivisibile. Ma è mia, in un posto dove le opinioni proprie sono una rarità.

Lonate che resiste

La gente guarda il volantino, qualcuno apprezza e li incoraggia, qualcuno legge e lo restituisce. Succede a Lonate Pozzolo e le mani sopra al volantino sono quelle dei ragazzi di Ammazzateci Tutti Lombardia coordinati dall’amico Massimo Brugnone. Ogni volta che vengo invitato penso a quanto sia una privilegio ma in questo caso il profumo ha la forma di una Lombardia che vede, che sente e che parla. Perché nel gioco della ‘ndrangheta lombarda non possono esistere mezze misure e perché la gente ha già raccontato di essere in anticipo sulla costruzione degli anticorpi. Se avete voglia e tempo ci vediamo lì.

Caso MaVib: interrogazione urgente

Interrogazione ex art. 115

I sottoscritti consiglieri regionali

vista la incredibile decisione assunta dalla MaVib di Inzago di licenziare 13 lavoratrici con un provvedimento dal chiaro significato discriminatorio;

rilevato che le difficoltà dell’azienda erano certo note da tempo, tanto da aver motivato il ricorso alla cassa integrazione e che già questo provvedimento aveva riguardato già le sole donne impiegate nella produzione e che, di conseguenza, già era in qualche modo nell’aria che la vicenda avrebbe potuto avere sviluppi ben al di là di una vertenza come purtroppo tante altre in questo periodo;

sottolineato che non è in alcun modo accettabile che sulle donne si scarichino pesantemente le conseguenze delle crisi industriali e che, soprattutto, le istituzioni rappresentative non possono accettare che ritornino pregiudizi e comportamenti concreti che ledono la dignità delle donne, le discriminano e ne svalorizzino le competenze e le capacità professionali;

espressa la piena solidarietà alle 13 lavoratrici della MaVib,

interrogano il Presidente e la Giunta regionale per sapere se intendano

  • avviare un immediato intervento a fronte della crisi aziendale della MaVib;
  • assumere prowedimenti a tutela della dignità delle donne licenziate, assicurando loro il sostegno, anche eventualmente in via giudiziaria, per le azioni contro la discriminazione subita.

 

Milano, 1 luglio 2011

Giulio Cavalli

Chiara Cremonesi

Elisabetta Fatuzzo

Gianmarco Quadrini

Enrico Marcora

Valerio Bettoni

Arianna Cavicchioli

Sara Valmaggi