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Lo chiamano IDV2

Ma è (soprattutto) uno spostamento di posizioni politiche. Non me ne frega niente del colloquio tra B. e Di Pietro (anche perché per la proprietà transitiva persino Obama allora potrebbe essere un inciucio) anche se mi sembra una distrazione non da poco e vedo gente urlare al complotto per gli attacchi ad Antonio (ma prima lapidavano Renzi); il punto sostanziale di questi ultimi giorni (e nelle parole usate) è un partito che sa che a sinistra c’è poco spazio e che vuole giocarsi la sua partita nell’ala più centrista e moderata (credo molto meno al ventilato profumo di “destra”) della coalizione. Soprattutto con il terzo polo che decide di andare da solo. E senza dietrologie mi sento di dire che la scelta politica forse in questo momento è la ‘migliore’ per questo partito (per il partito). Ma è un cambio di rotta, non un cambio di atteggiamento. E non è questione di scelte giuste o sbagliate perché in politica si prendono le scelte che riflettono la dirigenza e se si è bravi e fortunati anche la base (più allineata). Ma riconoscersi o no nella nuova rotta è una questione di coerenza e decidere se farne parte o no. Piuttosto che perdersi nelle foto sgranate rubate ieri alla Camera.

Come il Comune di Brescia vede i bambini

L’ultimo giorno di scuola il Comune di Brescia regala a tutti i bambini un diario che è la summa di tutta l’etica leghista. Dentro ci sono i mesi rigorosamente in dialetto (perché evidentemente la multiculturalità dalla Lega viene coltivata così), c’è tutta la memoria dei padano (che dimentica la Giornata della Memoria o il ricordo della strage di Piazza dellla Loggi ma, si sa, per esercitare memoria bisognerebbe avere cultura), e c’è tutta la filosofia educativa dell’amministrazione comunale che si premura di inserire il giorno del concerto di Tiziano Ferro, varie fiere poco interessanti per alunni delle classe elementari (Moda in concerto – Fiera di Brescia, Brixiaantiquaria, Brescia casa design) e raggiunge le vette con Exa fiera delle armi. Per favore, fermiamoli.

Senza polemica

Oggi pomeriggio scrivevo questo post e poche ore dopo Antonio diceva: e io non ci sto più a sentir dire ogni volta che si parla dell’opposizione “la sinistra”. L’opposizione a questo governo è fatta non solo dalla sinistra. E’ fatta da forze politiche che mettono insieme e devono mettere insieme con grande responsabilità la solidarietà, della sinistra, la difesa delle fasce più deboli, della sinistra, la legalità della destra sociale, la capacità di mettere insieme solidarietà e libero mercato in modo che anche la meritocrazia sia un valore e non diventi mero assistenzialismo. Per il certificato di abitabilità oggi mancherebbero le altezze.

Convergenze e e(mozione)

Susanna Camusso presenta le proposte della CGIL per la riforma fiscale e tra le altre cose dice che tagliare i costi della politica sarebbe un segnale importante. “Tornare a un regime pensionistico normale e abolire i vitalizi – questa la ricetta -, per introdurre più equità nel trattamento previdenziale dei cittadini. Serve un adeguamento delle retribuzioni: anche qui con la giusta misura, non bisogna essere ricchi per diventare amministratori del paese”. E nell’ultima frase sta tutto il senso di uguaglianza che spinge e passa per la mozione giusto di poche ore fa. Senza populismo e facile demagogie ma con un contenuto politico vero: provare a scalfire i vertiginosi dislivelli che drogano questo paese. O forse anche lei ha copiato chi ha copiato chi.

I verbi al futuro

Ben altro infatti è il sonno che ci tormenta. Il sonno della passione. Non che la ragione saltelli garrula nelle teste di certi mostri, che si nutrono ormai soltanto di luoghi comuni. Ma la ragione è la macchina: viene dopo. Prima ci vuole la benzina per metterla in moto. E la benzina è la passione, quell’energia del cuore che sa coniugare i verbi al futuro. Massimo Gramellini disegna un futuro credibile: avere il coraggio, la capacità e l’onestà di coniugare i verbi al futuro.

Il compromesso corrotto per combattere la corruzione

Ce lo racconta Liana Milella: sullo sbiadito ddl anticorruzione si arriva al compromesso, tra Pdl, Pd e Idv (è contro l’Udc), di affidare il compito di vigilare sulla corruzione in Italia, facendo piani e riferendo al Parlamento, a una rivisitata e ampliata Civit, fantasmatica “Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza, l’integrità delle amministrazioni pubbliche”. Chi è il presidente della Civit? L’ex toga di Unicost Antonio Martone, avvocato generale in Cassazione e un passato da presidente dell’Anm,  che il 29 luglio 2010 ha dovuto lasciare la magistratura, prima che fosse il Csm a intervenire, perché era finito nell’inchiesta sulla P3. Del resto il miglior ideatori di antifurti è sempre stato il ladro, devono aver pensato.

La ‘ndrangheta condannata da Dio

“La ‘ndrangheta non è cultura calabrese. La ‘ndrangheta è ignoranza. La ‘ndrangheta è sottosviluppo. La ‘ndrangheta è sofferenza. La ‘ndrangheta è male, nel senso morale e cristiano del termine.” Le parole sono di don Tonino Vattiata. Prete ed esponente di Libera a Vibo Valentia. Loro gli hanno bruciato l’auto, lui ha risposto con l’arma della parola. A vederlo da qui hai vinto tu, don Tonino.

Io non sono oltre le ideologie

Io sono di sinistra. Della sinistra che sta nell’idea che preserva il suolo, l’ambiente, l’acqua e l’aria come bene comune. Che crede nell’impegno dell’uguaglianza: uguaglianza di possibilità, uguaglianza sociale e uguaglianza nei diritti e nei doveri. Della sinistra che trova inaccettabile questo paese come laboratorio del totalitarismo moderno. Che crede nel valore della laicità e vigila sulla libera professione delle fedi, che coltiva la ricchezza delle differenze, che pretende dignità nel lavoro, che crede nelle leggi come opportunità di convivenza e di tutela, che condanna lo sfruttamento e il mercimonio e che ha una storia di persone e di valori. Così, tanto per chiarire.