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Le riforme, altro che le troie

«Daniela, qui parliamo di problemi veramente seri di un Paese che deve essere riformato. Se io fossi al suo posto non dormirei di notte. Ma non per le troie. Non dormirei per la situazione che c’è in Italia». parola di Briatore al telefono con la Santanchè. Tanto per rendere l’idea.

La servitù volontaria

Così il tiranno assoggetta gli uni servendosi degli altri, e viene difeso da uomini da cui dovrebbe difendersi, se valessero qualcosa […] Eppure, vedendo questi individui che servono il tiranno per trarre vantaggio dal loro potere e dalla servitù del popolo, spesso mi stupisce la loro malvagità e talvolta mi fa pena la loro stupidità; perché, a dire il vero, avvicinarsi a un tiranno cos’altro significa se non allontanarsi dalla propria libertà e afferrare, per così dire, a due mani e abbracciare la propria servitù? […] Non è sufficiente che gli obbediscano, devono compiacerlo rompendosi le ossa, tormentandosi e distruggendosi per curare i suoi interessi; devono amare ciò che egli ama, sacrificare i propri gusti ai suoi, violentare la propria indole sino a spogliarsi della propria personalità […] Quale condizione è più miserabile del vivere così, senza avere nulla di proprio, dipendendo da un altro per il proprio benessere, la propria libertà, il proprio corpo, la vita stessa?  Étienne de La Boétie (1530 – 1563), filosofo, scrittore e politico francese.

Nuove vergini

Fini sul referendum del 12 e del 13 giugno: “E’ profondamente sbagliato confidare sul mancato quorum per bocciare i quesiti”. Chi si ricorda cosa fece Fini a proposito del referendum sull’art. 18?  Perché quando si cambia posizione è sempre una bella soddisfazione poterlo raccontare e spiegare.

Dimissioni

Velocemente per confermare le voci che dicono delle mie dimissioni da coordinatore di Milano. Buon pomeriggio.

Fermateli

La Nestlè ha lanciato pochi giorni fa in Canada la proposta di creare una borsa mondiale dell’acqua, soggetta alle stesse regole della borsa per gli altri prodotti, che consentirebbe quindi a poche multinazionali di avere il controllo completo sull’acqua che finisce sulle nostre tavole, ma anche su quella che esce dal rubinetto, se l’acqua venisse privatizzata. Se prima avevamo molti buoni motivi per andare a votare il referendum del 12 e 13 giugno per evitare la privatizzazione degli acquedotti, adesso ne abbiamo uno in più. Ovviamente i media non ne parlano…. facciamolo noi. Un paio di link alla notizia: http://www.ilcambiamento.it/acque/nestle_borsa_acqua.html; http://www.nigrizia.it/sito/notizie_pagina.aspx?Id=10859&IdModule=1

 

Due pesi due misure

Dispiace leggere che la vicenda Porcino si chiude con un attestato di solidarietà del presidente Di Pietro. Lo dico con tutti il garantismo di questo mondo ma anche con l’esperienza passata di chi ha preteso spiegazioni politiche dal leghista Ciocca e nella vicenda di Pietrogino Pezzano. Dire che non ha avuto rapporti smentisce un documento degli investigatori e non penso proprio possa bastare per evidenziare differenze dagli altri che attacchiamo spesso proprio su questi temi. E mi fa sentire sconsolatamente troppo poco diverso per sentirmi bene.

Libera in festa

Una agorà della corresponsabilità, della legalità democratica, della sostenibilità e dell’impegno antimafia. Libera in festa: sei giorni di incontri, dibattiti, concerti, teatro, spazi per bambini, prodotti coltivati sui terreni confiscati alle mafie, stand dell’ associazionismo e del volontariato per un’Italia liberata dalle mafie. Un’agorà aperta a tutti per raccontare un paese che quotidianamente combatte e si impegna nella lotta alle mafie e alla corruzione. Insieme per essere protagonisti e costruire una storia diversa e migliore in un’atmosfera anche di svago e di divertimento. La corruzione, la presenza sempre più invasiva della criminalità organizzata nell’economia del nostro Paese e dell’Unione Europea, il diffondersi delle metastasi dell’ecomafia, il narcotraffico, sono quanto mai all’ordine del giorno. Insieme ne parleremo, ne discuteremo e non ci tireremo indietro nel combattere e denunciare i rischi per il nostro paese. E lo faremo a Firenze, non dimenticando il positivo che ci circonda, coniugando la rigorosa denuncia con la seria proposta. Racconteremo i tanti traguardi ottenuti, valorizzando i saperi e i sapori del Belpaese insieme ai tanti amici nuovi e di lunga data, che accompagnano Libera in questo viaggio. Per sei giorni, nello splendido scenario di Firenze, tra il Palazzo dei Congressi e la Fortezza da Basso, vogliamo riflettere e costruire un altro pezzo di strada del lungo cammino contro tutte le mafie, toccando con mano i comportamenti virtuosi, le buone pratiche, la politica e l’etica.

Tutte le mattine: a Scandicci il Raduno dei giovani di Libera; al Palazzo dei Congressi riunioni
operative dei settori di Libera

Dalle 14 alle 18, presso il Palazzo dei Congressi, per i referenti di Libera, due moduli formativi e di approfondimento. Il 22 e il 23 luglio sul tema ” mafie e antimafie nell’Italia unita” e il 25 e il 26 di luglio su “Donne di mafia, donne contro le mafie”.

Dalle 18,30 ci trasferiremo a Fortezza da Basso, per un ricco calendario di eventi e iniziative. Presentazioni di libri, proiezioni, dibattiti, spettacoli teatrali e concerti.

Saranno con noi, tra gli altri,
Gian Carlo Caselli,
Nando Dalla Chiesa,
Elisabetta Caponetto,
Ettore Scola,
Federica Sciarelli,
Maurizio Torrealta,
Gildo Claps,
Alberto Vannucci,
Giulio Cavalli,
Cisco,
Tiziana di Masi,
Marina Senesi,
gli Ncuranati,
i Modena City Ramblers,
gli A67,
Lucariello,
Alfonso de Pietro,
il Parto delle Nuvole Pesanti,
i Gnu Quartet
Nicolo’ Fabi
… e tanti altri!

Tanti ingredienti, tante idee, per rendere più concreto e più partecipato quel “noi” che è il vero soggetto di ogni cambiamento. E allora non sono ammessi impegni a metà: le parole devono saldarsi ai fatti, le intenzioni non possono restare sulla carta. Vi aspettiamo a Firenze, per
contribuire ad un futuro ma innanzitutto ad un presente migliore per tutti.

Libera in Festa
21-26 luglio Fortezza dal Basso – Firenze.
Apertura ore 18,30 ingresso libero

 

Almeno la dignità di andare a votare

Certi cattolici come Mario Segni, controcorrente rispetto alle stesse scelte della Chiesa, decisero ad esempio di andare a votare anche sulla fecondazione assistita. Votarono da cattolici, non da atei, laicisti, anti-clericali. Ma votarono. Convinti che, se avessero vinto nelle urne, sarebbe stata una vittoria più bella che non quella ottenuta col trucco. Meglio votare: fa bene a tutti.

In piazza a Lodi lo sapevano tutti

Adesso dopo i sigilli ai tre eleganti (dell’eleganza kitchs che ricorda la casa di Sandokan Schiavone) bar in piazza a Lodi vi diranno che lo sapevano tutti. Il problema è che forse non tutti si ricordano chi ha inaugurato quei bar (per la precisione il Presidente del Consiglio Comunale e altre autorità che vi invito a scovare negli archivi dei quotidiani lodigiani) proprio mentre già si annusavano le ombre. Dicevano che la mia fosse una maldicenza, e può essere. Ma la cautela è un obbligo istituzionale, almeno quella. Che non ha niente a che vedere con la pavidità.

Ndrangheta ignorante

Mandalari: «I tre re magi per esempio che c’entrano?».  Panetta: «I tre re magi sono della ‘ndrangheta».  Mandalari: «Perché erano cattolici!». Panetta: «E non lo so». Mandalari: «Infatti per quello dico io, no, ma gli altri li avranno inventati così. Per la rima forse. Audino, conte Audino». Panetta: «Gaspare, Melchiorre e Baldassarre». La ‘ndrangheta ignorante tutta da leggere.