Vai al contenuto

Blog

Il risultato degli ultimi vent’anni

Sono più aggressivi, più depressi, più narcisisti, ma soprattutto pensano che, se non rispettano le regole, l’unico giudice a cui devono rispondere è la loro coscienza, a volte particolarmente permissiva. E’ una “crisi antropologica” quella che stanno vivendo gli italiani. C’é un eccesso di “individualismo” nella società, ha affermato il presidente del Censis, Giuseppe De Rita – presentando oggi l’indagine “La crescente sregolazione delle pulsioni” – che “non finirà con il berlusconismo”. Lo dice il CENSIS.

L’antimafia smemorata del Comune di Lacchiarella

A parte il fatto che si tratta di un’inchiesta vecchia di un anno – spiega – il Comune non ha ritenuto organizzare alcuna forma di dibattito pubblico semplicemente perchè anche noi abbiamo appreso la notizia in questi giorni. Non è uno scherzo: sono le parole dell’assessore ai Lavori Pubblici di Lacchiarella Gaetano Bargiggia che ammette di non avere mai saputo che il suo comune è citato nell’inchiesta Parco Sud. Dopo quelli che non sapevano con chi si facevano fotografare abbiamo quelli che non ne parlano e non ne fanno parlare perché è roba vecchia, saputa da poco e ormai è troppo tardi. Piccole desolazioni quotidiane. Grazie ad Agostino Cullati per l’informazione.

Giustizia sociale

La sinistra anche in Italia deve avere pochi punti chiari su cui non deve transigere. Devi arrivare al popolo. Se fai compromessi non buoni con altri, poi la paghi. Anche elettoralmente. E’ il concetto di sinistra “riformista” ad essere falso: un movimento veramente riformista si deve porre come obiettivo delle riforme, al termine delle quali la popolazione stia meglio. La cosiddetta sinistra “riformista” oggi punta invece all’eliminazione di vantaggi sociali. Non ci si può alleare con chi si dice di sinistra e poi porta avanti politiche che non lo sono. Si torna al concetto iniziale: la formula di Die Linke è per la regolamentazione. E poi in politica estera dobbiamo dire no alla guerra. Serve un rinascimento della sinistra in tutta Europa, direi una «rifondazione», servono punti chiari e condivisi con la base; se decidono tutto i vertici allora si perde. La sinistra deve tirare fuori la testa dal sistema. Un partito si definisce dal programma. Il programma dice chiaramente chi siamo e dove vogliamo andare. E anche con chi possiamo fare il percorso. Anche rischiando di perdere qualcuno per strada. Un’idea che mi ronza nella testa: il movimento di Oskar Lafontaine.

Calendario referendario: dove sono questa settimana

Sono gli ultimi giorni e per questo sono importanti:

  • mercoledì alle 21 “Vota 4 sì per il futuro” partecipano con me Pippo Civati, consigliere regionale PD e Chiara Cremonesi, consigliere regionale SEL nell’Aula Consiliare di Cassina de Pecchi (Mi).
  • giovedì sempre alle 21 nell’aula consiliare di San Donato Milanese con me ci sono Stefano Zamponi, consigliere regionale IDV e l’avvocato Felice Besostri.
  • venerdì a Trezzano sul Naviglio, Sala EXPO (si chiama proprio così) con me, Salvatore Borsellino, Jole Garuti (direttrice associazione Omicron), Marilisa D’Amico (professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università degli Studi di Milano) e Walter Mapelli (Sostituto Procuratore presso la procura di Monza).
  • Sabato mattina a Milano con Pippo Civati, al Circolo Arci Bellezza con i ragazzi di Prossima Italia.

Venite perché c’è da parlare e da parlarne, c’è un Paese da attraversare e costruire, discutere, mettersi insieme. E nel fine settimana votare con 4 sì (e i 5 milanesi). Auguriamoci un buon lavoro, vi aspetto.

 


Caro Giuliano, tieni pulito il tuo vento

Caro Giuliano,
ho avuto l’onore di vivere ‘in squadra’  questi mesi che ti hanno portato a diventare sindaco di una Milano che ha vinto nella sua voglia di cambiare e di ricominciare a partire dalla gente. Abbiamo discusso insieme fin dall’inizio della voglia di politica che sia ‘bene comune’ e professione di uguaglianza contro questi ultimi anni di oligarchie e di equilibri di potere. Sei riuscito con perseveranza e talento a fare parlare i bisogni, le speranze, a ridare dignità ai progetti: hai spostato l’asse dalle segreterie alle piazze. Eppure eravamo in tanti a dire e scrivere che il profumo vero di questo vento che passa per Milano, Napoli, Cagliari e tanti altri piccoli comuni si gioca proprio in questi giorni in cui i partiti devono essere all’altezza del vento dei nuovi sindaci. 
 ‘Continuate a starmi vicino’ hai detto ai milanesi in piazza Duomo ed è per questo che ho deciso di scriverti ascoltando il tuo consiglio. Il cambiamento che ci hai raccontato non ti sarà facile, sappiamo bene quanto spesso prevalga comunque l’appetito “spartitorio” di chi professa rinnovamento chiedendo però di stare dentro al vecchio ancora per un po’. Oggi non possiamo permetterci di proiettare il cambiamento e prometterci di costruirlo per il prossimo giro: siamo già nel prossimo giro, Milano su questo è stata chiara. Tu hai parlato di una squadra di eccellenze e Milano ha votato la tua sensibilità e la tua capacità di ascolto. Nessuno ha deciso che il secondo debba essere il migliore, nessuno ha votato le gratificazioni algebriche secondo la formula della coalizione, nessuno è più disposto a tollerare spartizioni (nemmeno se sono dalla nostra parte) e soprattutto nessuno vuole avere la sensazione che questo nuovo vento si alzi già tarpato. Per questo quando ho letto qualche giorno fa la tua intervista al Corriere in cui raccontavi che qualcuno vorrebbe metterti di fronte ai nomi o ‘spinge nomi’ ho ripensato al tuo appello ‘statemi vicini’; tu sai quanto la tua richiesta sia anche per te una dolce condanna. Caro Giuliano, compi le tue scelte senza le mediazioni del vento passato. La gente ti appoggia, ti controlla e te l’ha chiesto nelle urne. E la gente è negli uffici, nelle piazze, nelle scuole, nelle famiglie e anche nei partiti. E ha voglia di di chiudere questo sfrenato ‘consumo di ruolo’. Buon lavoro, Giuliano.

Un sindaco di traverso

Nonostante il mio cognome e nonostante gli ordini di scuderia sarebbe un regalo enorme per Genova (e per la legalità) pensare a Ferruccio Sansa sindaco di Genova soffocata dalle ‘ndrine e dal cemento. Sarei il primo a ‘fare campagna’ per dare uno strumento di governo ad un uomo di così intelligente critica. Perché ci sono idee che si infilano subito dalla parte giusta degli obbiettivi comuni.  C’è una pagina su fb qui.

Le strane curve sui referendum

Mi ero augurato mesi fa che i referendum unissero tutte le forze sane di questo Paese (dai comitati ai partiti) in una battaglia che proprio perché interessava un bene comune e doveva essere di tutti. Oggi le consultazione referendarie vedono tutti (quasi) uniti. Mi arrivano notizie di litigi adolescenziali tra i comitati sui tabelloni referendari (che spesso in giro come risultato rimangono vuoti) e di repentini cambi di strategia che non fanno bene a nessuno. Prima si diceva dalle nostre parti che i referendum erano per mandare a casa B. (e noi scrivevamo quanto fosse sbagliato) oggi ci dicono che non deve essere politicizzato. E’ vero che solo gli stolti non cambiano idea ma qui (ce lo racconta IlNichilista) sono veramente in troppi. E con poche idee.

Questione di scelte

Prima di andare a dormire e prima della direzionale nazionale di domani mi domandavo se fossi disposto a seguire l’onda che vorrebbe portarci verso il centro a inseguire il sempre più microscopico terzo polo, soprattutto dopo delle amministrative che hanno (ancora una volta) raccontato come esista una sinistra credibile nel ruolo di amministrazione e governo. E mi sono risposto di no. Quindi vado a dormire comunque tranquillo. Io.

Per i referendum, nel lodigiano

Noi, Sindaci e amministratori pubblici del Lodigiano, invitiamo i cittadini a partecipare al voto in occasione del referendum di domenica 12 e lunedì 13 giugno, votando SI ai due quesiti che riguardano la gestione dell’acqua. Con questo voto il territorio ha la possibilità di confermare il percorso e le scelte che negli scorsi anni hanno portato tutti i Comuni della Provincia di Lodi, all’unanimità e senza distinzioni tra forze politiche, a decidere di mantenere completamente pubblica la gestione del servizio idrico integrato. A questo scopo è stata costituita la SAL – Società Acqua Lodigiana, una nuova società partecipata da tutti i Comuni, che oggi è l’unico gestore del servizio idrico nel nostro territorio e che ha la capacità, le competenze tecniche e le risorse per garantire un servizio di qualità a tutti i cittadini, programmando gli investimenti necessari per la manutenzione e il miglioramento della rete idrica e mantenendo la tariffa a livelli tra i più bassi in Italia. Con due SI possiamo dare forza e continuità a questa scelta, garantendo ai nostri Comuni di poter continuare a gestire direttamente una risorsa importante e strategica come l’acqua. I nostri cittadini avranno così la possibilità di esercitare un controllo diretto sull’operato di SAL e dei suoi amministratori, anche attraverso nuove forme di gestione partecipata. Lodi, 5 giugno 2011