Il Regno Unito si trova ad affrontare una crisi allarmante riguardante i minori richiedenti asilo. Un nuovo rapporto commissionato dall’University College London (UCL) e Ecpat UK pubblicato oggi dal Guardian rivela una situazione preoccupante: 118 minori non accompagnati risultano ancora dispersi, alcuni di soli 12 anni. Questo studio, il primo nel suo genere, giunge a una conclusione scioccante: i bambini collocati negli hotel gestiti dal Ministero dell’Interno britannico erano esposti a un “maggiore rischio di tratta”.
Questa rivelazione contraddice direttamente le precedenti affermazioni del Ministero dell’Interno, che aveva sostenuto l’assenza di sfruttamento dei giovani ospiti. Il rapporto si basa su interviste approfondite con professionisti coinvolti nella cura dei minori, offrendo una visione interna di un sistema che sembra aver fallito nel suo compito di proteggere i più vulnerabili.
Hotel del Ministero dell’Interno e rischio di tratta
Un ex dipendente di un hotel del Ministero dell’Interno ha fornito dettagli inquietanti, riferendo di tre incidenti di tratta nel suo hotel. I trafficanti, secondo quanto riportato, contattavano i giovani attraverso falsi account sui social media, sfruttando la loro vulnerabilità e disperazione. “Non è che siano ingenui”, ha spiegato l’ex dipendente, “ma quando si trovano in una situazione così terribile, pensano: ‘Ok, è un rischio, ma questo posto è altrettanto brutto’”.
Paradossalmente, i tentativi del Ministero dell’Interno di proteggere i minori sembrano aver peggiorato la situazione. Il personale degli hotel aveva ricevuto l’ordine di controllare i minori ogni ora durante la notte, soprattutto quelli considerati ad alto rischio di fuga, come gli albanesi. Questa pratica, secondo l’ex dipendente, si è rivelata controproducente.
L’impatto delle politiche di accoglienza
Dal 2021 fino al gennaio 2024, sette hotel sono stati utilizzati dal Ministero dell’Interno per ospitare minori arrivati nel Regno Unito dopo aver attraversato la Manica su piccole imbarcazioni. Molti di questi giovani provenivano da paesi africani, in particolare Eritrea e Sudan. Le cifre sono allarmanti: in totale, 440 bambini sono scomparsi da queste strutture. A novembre dello scorso anno, 144 non erano ancora stati ritrovati. L’ultimo aggiornamento di marzo riporta che 118 minori sono ancora dispersi.
La dottoressa Sonja Ayeb-Karlsson dell’UCL, autrice principale dello studio, non usa mezzi termini nel definire la situazione “uno scandalo nazionale che non deve ripetersi”. La ricercatrice solleva anche interrogativi cruciali sugli sforzi fatti per ritrovare i minori dispersi, sottolineando che “non è ancora chiaro quali tentativi siano stati fatti per trovare coloro che risultano ancora dispersi e assicurarsi che siano al sicuro”.
Il rapporto solleva ulteriori preoccupazioni riguardo ai giovani richiedenti asilo erroneamente valutati come maggiorenni e collocati in hotel per adulti. Questa pratica espone i minori a rischi significativi di abusi sessuali e sfruttamento. Diversi esperti di protezione dei minori hanno evidenziato i rischi per la sicurezza derivanti dalla condivisione di stanze tra bambini e adulti traumatizzati.
Reazioni e richieste di riforma
Patricia Durr, CEO di Ecpat UK, ha lanciato un appello al nuovo governo, chiedendo l’abrogazione dell’”Illegal Migration Act”, definito “catastrofico”. Questa legge permette al Ministero dell’Interno di fornire direttamente alloggio ai minori non accompagnati, una pratica che, alla luce dei risultati dello studio, appare quanto meno discutibile.
Il Ministero dell’Interno, in risposta alle rivelazioni del rapporto, ha rilasciato una dichiarazione in cui riconosce la serietà delle accuse: “Le accuse in questo rapporto sono molto serie. I minori non accompagnati nel sistema di asilo possono essere estremamente vulnerabili e il loro benessere e la loro sicurezza dovrebbero essere una preoccupazione centrale. Esamineremo attentamente questi risultati”.
Mentre il dibattito politico sul tema dell’immigrazione continua ad animare il paese, questo rapporto mette in luce le conseguenze umane di politiche mal concepite o mal implementate. La scomparsa di oltre cento minori non può essere ignorata e richiede un’azione immediata e decisa da parte delle autorità competenti.
Il nuovo governo si trova ora di fronte a una sfida cruciale: rivedere e riformare il sistema di accoglienza e protezione dei minori richiedenti asilo per garantire che tragedie simili non si ripetano in futuro. La posta in gioco è alta: si tratta di proteggere le vite e i diritti di bambini e adolescenti che hanno già affrontato traumi e difficoltà inimmaginabili nel loro viaggio verso il Regno Unito. A ottobre dell’anno scorso l’ex premier britannico Rishi Sunak e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si dicevano “orgogliosi che l’Italia e il Regno Unito stiano lavorando fianco a fianco nella lotta al traffico degli esseri umani”. Chissà se Meloni è ancora convinta dei buoni risultati.
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