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Politica

I temi e le news della politica in Lombardia e in Italia. L’attività politica di Giulio Cavalli in consiglio regionale della Lombardia.

Carmela Rozza e Bettino Craxi

La capogruppo del PD in Consiglio comunale a Milano è d’accordo su una via per Bettino. Su Craxi gli schieramenti sono divisi. Se il portavoce di Berlusconi Paolo Bonaiuti è entusiasta, il no della Lega è smorzato dal ministro Luca Zaia. Nel Pd sono favorevoli i consiglieri comunali Carmela Rozza e Natale Comotti (un ex socialista uscito dal partito prima di Tangentopoli) e il consigliere provinciale Roberto Caputo, purché si scelga viale dell’Innovazione alla Bicocca, quartiere simbolo del lavoro. Segnatevelo.

Parchi: perché abbiamo votato no

Dichiarazione di Chiara Cremonesi e Giulio Cavalli, consiglieri regionali Sinistra Ecologia Libertà

“Grazie al lavoro delle opposizioni, la nuova legge sulle aree protette esce dall’Aula migliorata. Con l’approvazione di alcuni nostri emendamenti, non si andranno più a toccare i confini e per qualsiasi deroga relativa alla realizzazione di nuove opere il parere del Parco sarà vincolante.

Ma, se l’impatto fortemente negativo della versione iniziale si è in questo modo ridotto, rimane comunque complessivamente un brutto provvedimento.

Le modifiche a livello di governance introducono infatti due pesanti criticità. Innanzitutto, i Comuni conteranno molto meno, mentre la Regione acquisirà un ruolo maggiore. E poi, in tempi di tagli e ristrettezze economiche per gli enti locali, l’eliminazione del Consorzio obbligatorio determina il rischio concreto che, mancando il vincolo, si sceglierà di non investire sulle aree protette.

Abbiamo quindi confermato il nostro voto contrario. Anche perché – come ben hanno spiegato la Presidente del Fai Giulia Maria Crespi e l’autorevole costituzionalista Gustavo Zagrebelsky – non c’era alcuna disposizione legata al Milleproroghe che rendesse necessario intervenire entro l’anno sulla forma giuridica dei Parchi.

Pdl e Lega hanno invece deciso di gettare nella confusione amministrativa un settore delicato e così importante per il nostro territorio”.

Milano, 28 luglio 2011


Ponzoni si dimetta

Dichiarazione di Chiara Cremonesi e Giulio Cavalli,

consiglieri regionali Sinistra Ecologia Libertà

“Apprendiamo oggi che le indagini a carico del segretario della Presidenza del Consiglio Massimo Ponzoni sono state prorogate e si ampliano arrivando ora a coinvolgere anche il vicepresidente della provincia di Monza e Brianza, Antonino Brambilla, e l’ex-assessore Rosario Perri, chiamato in causa alcuni mesi fa nelle carte della maxi-operazione contro la ‘ndrangheta.

E’ da oltre un anno che pesa su Ponzoni l’accusa di corruzione, mentre i magistrati negli atti di Infinito lo definiscono ‘capitale sociale dell’organizzazione criminale’.

La sua permanenza nell’Ufficio di presidenza è un oltraggio al ruolo di garanzia che gli è proprio e al prestigio dell’istituzione. E il punto non è più rinviabile. Ponzoni faccia finalmente il dovuto passo indietro”.

 

Milano, 28 luglio 2011

Ponzoni, sempre lui

Indagato per la milionesima volta. Con compagnie eccellenti: l’ex sindaco di Giussano Franco Riva e l’ex assessore provinciale Rosario Perri, dimessosi dall’incarico un anno fa sulla scia delle intercettazioni dell’operazione “Infinito” che ha sgominato le cosche della ‘Ndrangheta nel nostro territorio. Nell’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore della Repubblica cittadina Giordano Baggio, altri indagati, tra i quali due imprenditori brianzoli e due funzionari della Regione Lombardia. Intanto lui, Massimo Ponzoni, rimane seduto nella poltrona di fianco a quella abbandonata ufficialmente questa mattina da Filippo Penati. E la Regione Lombardia sembra sempre di più un’oligarchia criminale.

Caro Foroni, più stile la prossima volta

Ecco Presidente, lei è stato davvero poco elegante. L’impressione che ha dato – e guardi che molti cittadini di Casale ormai si sono svegliati – è quella di aver rubato la marmellata, come un lazzarone qualsiasi. Lavorare in silenzio, così come lei sostiene di aver fatto, e poi arrivare con un tuffo a bomba su un palco già pronto sa che effetto fa? Come di quello che vuole rubare la scena, una scena non sua. Elena scrive appuntita al presidente (minuscolo) della Provincia di Lodi.

Due giorni, due leggi, con la guardia alta

Saranno due giorni importanti in Consiglio Regionale. Si discute di una scellerata legge sui parchi che ne determina il diretto controllo alla giunta regionale e la labilità dei confini che possono essere eventualmente spostati (proprio sul limite dei lavori EXPO, che caso) e la solita manfrina annuale della legge della caccia in deroga. Una legge che deroga la legge solo in Lombardia può diventare un appuntamento fisso. Dispiace che qualcuno del democratico Partito Democratico (Barboni e Girelli) decidano di firmare la proposta di legge. O ci mettiamo d’accordo sulle linee programmatiche dei vari schieramenti o non ne usciamo più. Noi ci opporremo, come sempre. In buona compagnia. E ringrazio la preziosa collaborazione di Luciano per le centinaia di emendamenti che ci serviranno in aula per fare ostruzione in Aula. E provare ad apparecchiare un’estate più ecologica e ambientalista.

Una bella risposta per la Vicepresidenza del Consiglio

Ha ragione Pippo a dire che l’occasione di votare una donna nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale è un segnale da cogliere. Ma rimane da decidere se il PD ha responsabilità politiche sulla vicenda Penati (e basta leggersi le accuse e pensare alle responsabilità di selezione) e se non sia il caso che su due posti della minoranza per una volta (una volta, dico) non dimostri la solita insopportabile bulimìa mantenendo l’eleganza tenuta da Penati fin qui e cedendo il passo al resto della coalizione. Con una donna, naturalmente. E possibilmente lontana da Sesto San Giovanni.

Il buonsenso mangia la legge

C’è uno spigolo brillante nella notizia della sentenza di Cassazione che dichiara la clandestinità come elemento non ostativo al matrimonio. Perché ci metteremo anni a capire che questa inumana legiferazione su irregolari, clandestini e immigrati ha creato un rivolo di codici che farebbero vergognare anche il peggiore regio decreto. Perché dobbiamo raccontare agli elettori legisti disturbati dagli stranieri nel baretto sotto casa che il loro voto di stizza sta creando una cultura. Una subcultura di cui sono corresponsabili tutti i partecipanti. Soprattutto le schegge che giustificano numericamente alcune dichiarazioni che non meriterebbero più di qualche link ironico in rete. La Consulta ha richiamato una sentenza della Corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo, secondo la quale “il margine di apprezzamento riservato agli stati non può estendersi fino al punto di introdurre una limitazione generale, automatica e indiscriminata, ad un diritto fondamentale” garantito dalla convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo. Da una battuta di Calderoli, senza accorgersene, ad una legge che lede senza difendere.