Vai al contenuto

Politica

I temi e le news della politica in Lombardia e in Italia. L’attività politica di Giulio Cavalli in consiglio regionale della Lombardia.

La Bellezza di un Impegno

Come molti di voi avranno letto in questi prossimi mesi saremo impegnati nella stimolante avventura delle elezioni regionali in Lombardia nelle province di Milano e Varese. Molti di voi si chiederanno perchè: vi rispondo qui appena sotto. Il blog si ferma per un po’ ( la scrittura, l’inchiesta, la preparazione dei nuovi spettacoli e le tourné no!). Se avrete la pazienza e la voglia di seguirci ci trovate qui https://www.giuliocavalli.net/politica

La Bellezza di un Impegno: la mia candidatura

Perché candidarsi? Questa è la domanda che mi sono posto più e più volte. La domanda che ricorre e rincorre i miei sostenitori, amici e probabilmente anche chi mi è avverso. C’è un’altra domanda che richiede spazio, prima di dare la risposta: perché non candidarsi? Da molto tempo il concetto che riempie il mio quotidiano, il mio teatro, il mio indagare la contemporaneità e le sue storture lo definisco: la bellezza dell’impegno. Non un concetto teorico, o una frase ad uso della stampa, delle televisioni. La realtà non è un oggetto immutabile nelle sue perversioni, nel suo essere nemica dei deboli, nella sua natura ricattatoria sul lavoro, prevaricante quando è anche solo un posto su un autobus ad un anziano o a una donna incinta. La realtà non è mutevole, la cambiamo noi, per davvero. Attraverso gli strumenti della bellezza di cui ognuno di noi è portatore sano e attraverso l’operosità dell’impegno, cioè dell’alzarsi la mattina e non cedere mai il passo né alla disperazione né al qualunquismo né all’indifferenza. Odio gli indifferenti, amo le differenze. Diciamoci la verità: la politica è stata sottratta ai cuori delle persone. Non solo l’hanno sottratta ma abbrutita a tal punto da renderla un campo fangoso. Chi vuole attraversarla non può che sporcarsi. No grazie. Questa si chiama rassegnazione. La politica è il mezzo con cui si può creare un cambiamento reale e profondo. La politica è la possibilità di elevare la qualità di vita di tutti, è la possibilità di creare una solidarietà che non compare solo per le emergenze, ma è costante, come l’avvicendarsi delle stagioni. Può essere vista come impopolare la candidatura? Può essere vista come contaminazione o addirittura corrosione di una mia integrità artistica ed esistenziale? Bene, che lo sia. Perché il mio salire sul palco, il mio raccontare a voce alta le infiltrazioni della ndrangheta in Lombardia, il mio raccontare la strage di Linate o lo scempio della pedofilia già mi hanno posto nella condizione di essere sicuramente contaminato. Non voglio la comodità di una sedia, che sia quella del palco da dove posso ergermi a cantore del presente corrotto, o la sedia del politico che architetta alleanze e strategie a beneficio di pochi. Voglio essere presente sul palco della quotidianità, sul palco del tempo in cui vivo, sul palco della società civile che dice: basta. Perché un giorno non voglio trovarmi in platea a rimpiangere di non essermi alzato e aver partecipato. Non voglio pentirmi di aver soltanto applaudito alla mia vita perché ho fatto scelte equilibrate che mi hanno dato consenso e benevolenza. No, grazie. Ancora una volta. Coerentemente con la mia vita mi pongo ogni giorno scelte difficili, impopolari, ma seguo soltanto ciò che ho nel cuore e nella pancia, la volontà inestinguibile di essere presente, partecipe a me stesso e alla società di cui sono parte. Questa è la bellezza dell’impegno. Soltanto questo.

Giulio Cavalli

La bellezza di un impegno: la mia candidatura

Perché candidarsi? Questa è la domanda che mi sono posto più e più volte. La domanda che ricorre e rincorre i miei sostenitori, amici e probabilmente anche chi mi è avverso. C’è un’altra domanda che richiede spazio, prima di dare la risposta: perché non candidarsi? Da molto tempo il concetto che riempie il mio quotidiano, il mio teatro, il mio indagare la contemporaneità e le sue storture lo definisco: la bellezza dell’impegno. Non un concetto teorico, o una frase ad uso della stampa, delle televisioni. La realtà non è un oggetto immutabile nelle sue perversioni, nel suo essere nemica dei deboli, nella sua natura ricattatoria sul lavoro, prevaricante quando è anche solo un posto su un autobus ad un anziano o a una donna incinta. La realtà non è mutevole, la cambiamo noi, per davvero. Attraverso gli strumenti della bellezza di cui ognuno di noi è portatore sano e attraverso l’operosità dell’impegno, cioè dell’alzarsi la mattina e non cedere mai il passo né alla disperazione né al qualunquismo né all’indifferenza. Odio gli indifferenti, amo le differenze. Diciamoci la verità: la politica è stata sottratta ai cuori delle persone. Non solo l’hanno sottratta ma abbrutita a tal punto da renderla un campo fangoso. Chi vuole attraversarla non può che sporcarsi. No grazie. Questa si chiama rassegnazione. La politica è il mezzo con cui si può creare un cambiamento reale e profondo. La politica è la possibilità di elevare la qualità di vita di tutti, è la possibilità di creare una solidarietà che non compare solo per le emergenze, ma è costante, come l’avvicendarsi delle stagioni. Può essere vista come impopolare la candidatura? Può essere vista come contaminazione o addirittura corrosione di una mia integrità artistica ed esistenziale? Bene, che lo sia. Perché il mio salire sul palco, il mio raccontare a voce alta le infiltrazioni della ndrangheta in Lombardia, il mio raccontare la strage di Linate o lo scempio della pedofilia già mi hanno posto nella condizione di essere sicuramente contaminato. Non voglio la comodità di una sedia, che sia quella del palco da dove posso ergermi a cantore del presente corrotto, o la sedia del politico che architetta alleanze e strategie a beneficio di pochi. Voglio essere presente sul palco della quotidianità, sul palco del tempo in cui vivo, sul palco della società civile che dice: basta. Perché un giorno non voglio trovarmi in platea a rimpiangere di non essermi alzato e aver partecipato. Non voglio pentirmi di aver soltanto applaudito alla mia vita perché ho fatto scelte equilibrate che mi hanno dato consenso e benevolenza. No, grazie. Ancora una volta. Coerentemente con la mia vita mi pongo ogni giorno scelte difficili, impopolari, ma seguo soltanto ciò che ho nel cuore e nella pancia, la volontà inestinguibile di essere presente, partecipe a me stesso e alla società di cui sono parte. Questa è la bellezza dell’impegno. Soltanto questo.

Giulio Cavalli

http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/articoli/politica/giulio_cavalli_la_bellezza_di.php

Libertà è partecipazione

“Libertà è partecipazione” G.Gaber

Per noi, nel nostro piccolo, è la costruzione di un grande sogno. Partecipare al sogno significa appoggiare una rivoluzione morbida e democratica che inizia con l’avventura della campagna elettorale. Non si tratta di nominare un delegato ma piuttosto di costruire una laboratorio sociale e di responsabilità che sia il cuore, la testa e lo stomaco per i prossimi anni.

Ora è il tempo di conoscere, conoscersi e farsi conoscere. Come una tavola da apparecchiare radunando e contando gli ingredienti. Vorremmo finire questa campagna elettorale con la soddisfazione di avere la certezza di essere consapevolmente scelti (o non scelti) per un giudizio che sia maturato dalla possibilità di un incontro, un confronto.

Partecipare alla nostra campagna oggi significa soprattutto parlarci. Il più possibile. Nei vostri paesi, nel vostro quartiere o nella vostra prossima riunione in cui credete che la mia presenza possa essere un’ottima stretta di mano.

Partecipare alla nostra campagna oggi significa soprattutto parlarne. Il più possibile. Nei vostri siti, nei vostri blog e sui vostri social network.

Il mio impegno politico è il nostro impegno politico.


Volete partecipare alla campagna elettorale? Volete organizzare qualche evento nel vostro Comune con Giulio? Avete delle proposte da sottoporre? Volete partecipare alle riunioni programmatiche? Volete aiutarci? Volete esserci?
Scrivete a staff@giuliocavalli.it.
Volete fare una donazione? fatelo qui:
TUTTE LE DONAZIONI SOSTENGONO IL NOSTRO PROGETTO UNA CAMPAGNA TRASPARENTE

Campagne d'odio

“E’ in atto una campagna d’odio contro di me, il fascismo e l’Italia.” Benito Mussolini, 1932

“Gli ebrei alimentano una campagna d’odio internazionale contro il governo. Gli ebrei di tutto il mondo sappiano: questo governo non è sospeso nel vuoto, ma rappresenta il popolo tedesco.” Adolf Hitler, 1933

Una delle più orribili caratteristiche della guerra è che la propaganda bellica, tutte le vociferazioni, le menzogne, l’odio provengono inevitabilmente da coloro che non combattono.”  George Orwell


Martirio in scatola per la telepromozione

marmellatasanguePrimo punto inossidabile e scritto. Condanna all’atto folle di un’inciviltà criminale anche se malata.

Quando esce sangue gocciola anche il pelo e la parte peggiore di un paese. Siamo un paese che si è abituato a bere sangue di tutti i gusti, da sempre, con questa nostra sciagurata abitudine ad abituarci a tutto per sopravviverci ferendosi di seguito. Abbiamo bevuto sangue di chi ci hanno detto che comunque alla fine se l’è cercato,  abbiamo bevuto sangue in ampolla da via D’Amelio che non ci hanno nemmeno lasciato il gusto, abbiamo mangiato sangue di rivolte e rivoltosi condannati al sugo, abbiamo pulito sangue con la pelle di daino mentre si riscrivevano i processi; eppure il sangue in vasetto messo in promozione per la televendita politica è una vetta solo recente. L’atto contro Silvio Berlusconi è puzzolente e orrido come qualsiasi atto dalla tela criminale; la confettura che coagula in un grumo (bipartisan?) per tirare voti giù dal buco del water è l’estrema campagna pubblicitaria di una politica pronta a comprarsi uno stacco per non lasciare invenduta nemmeno l’estrema unzione della dignità.

Un sangue sleale, nemmeno qui giù, si era mai visto.

————————————————————————
“Un monopolista delle Tv che si dichiara vittima della informazione di sinistra puo’ dire e soprattutto fare qualsiasi cosa anche la piu’ estrema. Sara’ davvero il caso di mettersi subito al lavoro per realizzare quella vasta convergenza democratica tra tutte le forze che credono nel patriottismo repubblicano e nella revisione dei poteri architrave della nostra Costituzione. La lotta politica tuttavia non puo’ e non deve mai degenerare in rissa, in aggressioni che non debbono trovare giustificazione alcuna”

Giuseppe Giulietti, di Articolo 21