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Politica

I temi e le news della politica in Lombardia e in Italia. L’attività politica di Giulio Cavalli in consiglio regionale della Lombardia.

Buone pratiche: da Merlino all’Expo

L’amico Andrea riporta una buona pratica del piccolo comune di Merlino (in provincia di Lodi) su una nuova ottica di legalità immobiliare’ Il Comune di Merlino concederà un bonus volumetrico alle immobiliari che aderendo ad un protocollo di legalità comunicheranno gli ultimi due bilanci, la compagine societaria (con tanto di casellario giudiziario), tutte le imprese subappaltatrici, le targhe dei mezzi che circolano in cantiere e che registreranno gli accessi con un sistema telematico collegato con la cassa edile. Il protocollo, già approvato dal Consiglio Comunale di Merlino, sarà sottoscritto dalla Prefettura di Lodi, Assimpredil Milano, CCIAA di Lodi, Unione Artigiani e Confartigianato, Sindacati dei LAvoratori, Libera, Avviso Pubblico e Legambiente. Una soluzione semplice in un campo che ha bisogno di sperimentazioni e di piccoli gesti. Da parte nostra siamo già al lavoro per portarla al Pirellone.

Adotta un astenuto

Leggo e sento molto ottimismo in giro, in queste ore. Un ottimismo che, vi confesso, un po’ mi spaventa. Lo staff della Moratti si è proposto di convincere 40000 astenuti per battere Pisapia al fotofinish, Luigi a Napoli deve poter avere i voti di chi sosteneva altro al primo turno. Qualcuno mi rassicura linkandomi sondaggi: gli stessi che qualche settimana fa davano il centrodestra vincente. Oggi l’esercizio obbligatorio è quello di votare e far votare. O come dice Luigi, adottare un astenuto. Il resto, dopo.

Napoli, Luigi, con il cuore in tasca

A Napoli si consuma la nascita di un fiore. A Napoli si scolorano i partiti e le oligarchie. A Napoli hanno vinto tutti (nei comunicati stampa) eppure escono tutti ‘scassati’, qualunque sia il risultato. A Napoli comanda la camorra e i voti comprati a cinquanta euro (ce l’hanno insegnato gli strateghi della mafia e dell’antimafia) eppure al primo turno hanno vinto i voti a gratis. A Napoli c’è da combattere con i denti che si sfregano gli ultimi giorni prima del ballottaggio per innaffiare un fiore: con il cuore in tasca e con le idee banali che in questa mediocrità diventano rivoluzionarie.

La rivoluzione di ascoltare un comizio in cui non si parla del vostro prossimo lavoro ma di diritto al lavoro, in cui capita di rimparare a riconoscere i diritti e non pagarli come privilegi, non gestire consenso ma tenersi un orto in cui coltivare futuro, parlare di leggi e  di camorra con il polso fermo di chi divide il bianco dal nero e, soprattutto, sfilarsi di dosso le giacche bolse e sgualcite dei recinti. A Napoli Luigi ha scavalcato i recinti elettrici (quelli da pascolo, sulle alture) dei partiti e ha giocato di persona. Ora ha l’appoggio, adesso è il tempo della Politica.

Prenditi Napoli, Gigi.

 

 

La campagna di Pisapia

Giuliano Pisapia è riuscito a portare in porto ieri sera una campagna elettorale funzionale, pulita e ricca. Ha parlato di obbiettivi e di contenuti senza cadere nella tentazione di rispondere colpo su colpo e di banalizzare, è riuscito a disegnare la sua Milano (al di là delle differenze di quella della Moratti) come la vorrebbe e come ce l’ha in testa. Gramsci parlava di “drammatizzazione” come virtù politica: riuscire a immaginare gli effetti della politica sulla quotidianità dei cittadini. Raccontare il futuro non solo per l’emergenza di togliersi il presente è il passo decisivo che oggi premia chi riesce ad essere credibile e (inevitabilmente) schiaccia chi per futuro scambia solo l’ossessione di cacciare il Re (a destra ma soprattutto nel centrosinistra). Un ringraziamento al suo staff, al di là dei risultati, oggi è dovuto.

Parole sante

«Accettare che Milano sia ricoperta da certi cartelli è come legittimare battaglie oltranziste di una cultura pre-razzista. Una cultura che per coscienza non posso legittimare. Questo è un principio non negoziabile. Non tiriamo in mezzo problemi che non ci sono nelle amministrative, come l’eutanasia: su quelli dobbiamo discutere e ne discuteremo, ma Milano si confronta su altro. La campagna la hanno fatta si nomadi, sulla moschea e la libertà di culto. E quindi rispetto a questo devo dire no e mi colloco da un’altra parte. Non resto neutro, questi l’hanno presa aggressiva». Don Virginio Colmegna, 65 anni passati tra la povertà e li emarginati milanesi.

Lettieri tiene famiglia

È assai strano che della storia della famiglia dell’imprenditore che vuole fare il sindaco della terza città d’Italia nessuno, a Napoli, sapesse nulla di nulla. Ma anche Gianni Lettieri tiene famiglia: il ristorante dove la famiglia Lettieri serve pizze e altre specialità napoletane si chiama Marechiaro, e la storia è tutta da leggere. Almeno per marcare bene le differenze tra lui e Luigi De Magistris.

Stampa clandestina

La Corte d’Appello di Catania ha condannato in appello il blogger Carlo Ruta a 150 euro di ammenda per “stampa clandestina”. Succede qui, in Italia, dove l’informazione e la libertà di opinione stanno diventando sempre più pericolosamente … “un’opinione” (come dice l’osservatorio Ossigeno). Se ne parla da anni ma non si riesce a vedere all’orizzonte una riforma seria della legge sulla stampa. Che è del 1948. E vieta cose possibili in Libia.