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Politica

I temi e le news della politica in Lombardia e in Italia. L’attività politica di Giulio Cavalli in consiglio regionale della Lombardia.

Tira una bella aria

Lo scrive Andrea Scanzi su ilfattoquotidiano.it e ne condivido molti dei contenuti: gli analisti che provano a spiegare l’exploit di Grillo, mi ricordano i vecchi genitori che provarono ad opporsi alla beat generation e all’avvento del rock’n’roll, votare centrosinistra non è un obbligo regio o un’imposizione divina. Un voto va meritato, non esatto (participio passato del verbo “erigere”). Ma l’aria che deve cambiare sta tutta qui: oltre al “meno peggio”, qualche volta nella vita può esistere anche il “meglio”. Tuonano, i tromboni:Ha vinto il voto di protesta“. Sì, ma protestare (democraticamente) mica è un difetto. E’ farlo dopo quasi vent’anni, o non farlo, che è imperdonabile.

Perdere soprattutto la faccia

Dal punto di vista politico, quello che conta è il primo turno», esultò Letizia Moratti dopo la vittoria della destra alle ultime provinciali. «È una legge iniqua, va abolito il secondo turno», ribadì Mariastella Gelmini. «È giunto il momento di mettere da parte i ballottaggi: l’ho già detto a Berlusconi ed è d’accordo», sentenziò Ignazio La Russa. Se è così davvero, quella di ieri è stata per il Cavaliere una débâcle. La Moratti può recuperare nel secondo tempo, certo. Ma ormai certe parole sono state strillate, certe scommesse avventurose sono state giocate, certe forzature apocalittiche sono state fatte. Le parole, diceva Moretti, sono importanti. E prima o poi tornano indietro. Ce lo ricorda Gian Antonio Stella qui.

La narrazione contro la verità

Ha ragione Massimo Giannini, l’altra Italia che esce dalle urne è un Paese in cui la narrazione berlusconiana cade sotto i colpi della verità. Però siamo sul crinale in cui la nostra narrazione deve diventare credibile e uscire dalla sfera dei credenti. Perché il passaggio dalla loro sconfitta e la nostra vittoria si costruisce di contenuti e buona amministrazione. E ad ogni modo, con questi risultati bisogna confrontarsi, prendendo atto che nel Paese un’ampia fetta di elettorato sente un bisogno di rappresentanza per una sinistra più solida e visibile, in quella metà del campo.

Elezioni – Liveblogging

21.50 I dati ormai sono chiari. Adesso bisogna buttarsi al ballottaggio. Difendere Giuliano e contrattaccare. E non perdere questo vento. Su IDV c’è molto da dire, e qualcuno deve riflettere. Molto. Domani l’analisi. Buonanotte (appunto).

20.44 Giuliano con i suo amici brigatisti vuole rubare la sedia a Letizia.

20.40 Ferrara minimizza. Un peso minimo.

20.35 Ma la differenza di risultato tra Luigi a Napoli e il partito in giro per l’Italia è un dato politico?

20.26 Giuliano Pisapia: Percentuale: 48,05%  Sezioni Pervenute 293 di 1251

20.23 Ultima agenzia: Bossi è “irritato” dai risultati. E’ diventato doroteo.

20.22 La Moratti ha la faccia della donna fuori dal comune.

20.17 E sono tanti i piccoli comuni che portano nuovo vento.

20.09 A Torino una lista civetta con lo stesso cognome di un candidato sindaco sta prendendo il 3,5. La coscienza e l’informazione degli elettori devono diventare un tema urgente.

19.53 Pisapia al 48,56. Percentuali morattiane.

19.44 L’UDC a Milano ora è sotto il 2. Il partito che molti (anche dei nostri) insistono ad inseguire.

19.13 Giuliano emozionantissimo entra all’Elfo. E si porta dietro un buon vento. Il nostro vento.

19.08 All’Elfo si vede qualche lacrima. È un rinascimento.

18.55 Luigi a Napoli prende i voti delle periferie. Uscire dai salotti e parlare alla gente con la propria storia, evitando i tatticismi, funziona.

18.48 46,5 a 42 la Moratti è rintanata e sparita. Il ballottaggio sarà duro e i colpi di coda sono dietro l’angolo. Ma qui c’è la Milano migliore. Anzi, c’è un pezzo dell’Italia migliore che alza la testa.

18.18 Anche la proverbiale cautela comincia a sciogliersi. Si smette di essere timidi.

18.15 Luigi a Napoli continua a crescere. Vincono le differenze.

18.07 Esce la schermata con Giuliano al 46,5. Qui all’Elfo, comitato elettorale di Pisapia si alza un applauso che ha tutti i colori di queste settimane di campagna elettorale. La cambiamo per davvero, Milano.

17.30 Le proiezioni su Milano hanno il profumo buono e continuano a confermarsi, anche i voti delle liste sembrano sotto controllo. Ci spostiamo all’Elfo al comitato per Giuliano e vi aggiorniamo da lì.

17.22 I numeri di Luigi a Napoli sono un vento che non bisogna disperdere. In tutti i sensi e in tutte le direzioni.

17.18 Belpietro dice che a Milano il ballottaggio era previsto. La faccia come…

17.15 Prime proiezioni Sky a Milano. Pisapia avanti di 5 punti Pisapia: 46,1%. Moratti: 41,3%. Palmeri 5,4. Calise 3,6. Pd al 28.9%, Pdl al 29.5

17.09 Ipr: Pisapia al 46%, Moratti al 43%

17.06 C’è un altro dato: la coalizione PD-IDV-SEL se si mette a lavorare in modo organico pesa e ha numeri da governo.

17.04 I primi risultati del terzo polo suggeriscono già qualcosa: il terzo polo è quarto (come dice Pippo Civati), qualcuno dei nostri ha corteggiato una donna fatta solo di briciole e tra giustizia e ingiustizia non si può stare in mezzo.

17.00 Ho voluto aspettare i primi dati. Su Milano Pisapia davanti nelle proiezioni ma rimane l’ombra delle liste. Intanto a Napoli i numeri di Luigi ci fanno venire l’acquolina in bocca.

Le derivazioni confuse di Tremonti

Non bastano i danni alla politica dei ‘derivati’ (l’ultimo 17 milioni di euro a Messina e Taormina con accusa di truffa per la BNL). Non basta la magra figura collezionata a Milano dalla sindaca Moratti. Il ministro Tremonti insiste nel torbido confine tra banche e politica bocciando il contratto trasparente sui derivati. Diceva Roosvelt; avevano cominciato a considerare il governo degli Usa come una mera appendice dei loro affari. Ora sappiamo che il governo esercitato dalla finanza organizzata è altrettanto pericoloso del governo della malavita organizzata. E questa ha il sapore tutto del Nord.

Incapaci di protagonismo, e Lassini batte Vassallo

Ci sono notizie che lasciano basiti e raccontano le occasioni perse. A Milano siamo riusciti a trasformare in personaggio un miserabile come Roberto Lassini (a dimostrazione che il marketing che vince, anche in politica, è l’urlo) e ci siamo dimenticati di sindaco pescatore Angelo Vassallo. Eppure lo avevano celebrato tutti in gran cassa, il vippismo dell’antimafia ci ha scritto fiumi di editoriali, la televisione l’ha pianto con poetici speciali e tutti si sono dimenticati di raccontarci come la buona amministrazione sia il presidio più importante contro le mafie (quanti sanno che il sindaco pescatore aveva tolto il controllo del porto ai commercianti di droga?). In campagna elettorale ai “leaders” bastava fare un’aperitivo o un concerto in meno e ricordarsi di passare a Pollica.

Italia ad personam

Ogni tanto conta rinfrescare la memoria. Perché un Presidente del Consiglio conta per le leggi del suo Governo e sta tutto nella ‘personalizzazione’ delle sue leggi. Ecco il torbido elenco di una carriera a propria immagine e somiglianza. Questi sono fatti:

-1) Legge sulle rogatorie internazionali (Legge n. 367/2001): limita l’utilizzabilità delle prove acquisite. Con questa legge i movimenti illeciti sui conti svizzeri effettuati da Cesare Previti e Renato Squillante, al centro del processo Sme-Ariosto 1 sono stati coperti.

-2) Tremonti bis (Legge n. 383/2001, art. 13): abolizione dell’imposta su successioni e donazioni per grandi patrimoni, che in precedenza l’Ulivo aveva abolito per patrimoni fino a 350 milioni di lire.

-2) Riforma del diritto societario (D. Lgs. n. 61/2002): depenalizzazione del falso in bilancio che ha consentito a Berlusconi di essere assolto nei processi “All Iberian 2” e “Sme-Ariosto 2” perché “il fatto non è più previsto dalla legge come reato”.

-3) Legge Cirami sul legittimo sospetto (Legge n. 248/2002): introduzione del “legittimo sospetto” sull’imparzialità del giudice che permette la ricusazione e il trasferimento del processo ad un altro giudice.

-4) Finanziaria 2003 (Legge n. 289/2002, art. 9): introduzione di un condono fiscale, di cui hanno beneficiato anche le imprese del gruppo Mediaset.

-5) Decreto salva-calcio (Legge n. 27/2003, art. 3): concessione alle società sportive della possibilità di diluire le svalutazioni dei giocatori sui bilanci in un arco di dieci anni, con importanti benefici economici in termini fiscali. La norma ha trovato applicazione anche all’A.C. Milan.

-6) Lodo Retequattro (Decreto-legge n. 352/2003): ha permesso a Rete 4 di continuare a trasmettere in analogico.

-7) Finanziaria 2004 (Legge n. 350/2003, art. 4, comma 153) e Finanziaria 2005 (Legge n. 311/2004, art. 1, comma 246): introduzione di un incentivo statale all’acquisto di un decoder. A beneficiare prevalentemente dell’incentivo è stata la società Solari.com, il principale distributore in Italia dei decoder digitali Amstrad del tipo Mhp, controllata al 51% da Paolo e Alessia Berlusconi. Inoltre è stato approvato di recente il passaggio totale al digitale terrestre entro il 2012.

-8) Legge Gasparri (Legge n. 112/2004): introduzione del sistema integrato delle comunicazioni (SIC) e riordino del sistema radiotelevisivo e delle comunicazioni. Nel 2004 il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, ha stimato i vantaggi derivanti dalla legge Gasparri per il gruppo di Silvio Berlusconi fra 1 e 2 miliardi di Euro.

-9) Segreto di Stato sull’area denominata “Villa La Certosa” di Punta della Volpe (Olbia) (decreto del Ministro dell’Interno 6 maggio 2004 prot. n. 1004/100 – 1158): l’apposizione del segreto di Stato sulla villa di Berlusconi impedì le ispezioni disposte dal Tribunale di Tempio Pausania nell’ambito di un’indagine penale per violazione delle normative in materia edilizia ed ambientale.

-10) Estensione del condono edilizio alle zone protette (Legge n. 308/2004, art. 1 commi 36-39): ammissione delle zone protette tra le aree condonabili, comprese quelle della villa “La Certosa” di proprietà di Berlusconi.

-11) Legge ex-Cirielli (Legge n. 251/2005): riduzione della prescrizione, che ha consentito l’estinzione dei processi “Lodo Mondadori”, “Lentini”, “Diritti tv Mediaset” per decorrere dei tempi processuali.

-13) Testo unico della previdenza complementare (Decreto Legislativo n. 252/2005): introduzione di una serie di norme che favoriscono fiscalmente la previdenza integrativa individuale, a beneficio anche della società assicurative di proprietà della famiglia Berlusconi.

-14) Lodo Alfano (Legge n. 124/2008), riproposizione del Lodo Schifani, emanato poco prima della conclusione del processo per corruzione dell’avvocato David Mills in cui Berlusconi era coimputato. Dichiarato incostituzionale il 7 ottobre 2009.

-15) Decreto anticrisi (Decreto-legge n. 185/2008, art. 31): abolizione dell’IVA agevolata del 10% sulla pay tv via satellite (dominata da Sky Italia) che ritorna così all’aliquota standard del 20%. L’iniziativa legislativa ha suscitato nell’opposizione diverse polemiche poiché viene visto in questo provvedimento un modo per penalizzare Sky Italia, principale concorrente privato di Mediaset.

-16) Acquisto delle proprie azioni (Legge n. 33/2009, art. 7, commi 3-quater e 3-sexies): viene aumentata la soglia di capitale (dal 3% al 5%) che gli azionisti con una partecipazione superiore al 30% possono acquisire senza essere soggetti all’obbligo di promuovere un’offerta pubblica di acquisto totalitaria; e viene incrementato (dal 10% al 20%) il limite massimo previsto dall’art. 2357 cc. nei confronti delle società per azioni in materia di acquisto di azioni proprie con l’intento di prevedere strumenti di difesa delle società rispetto a possibili manovre speculative (OPA).

-17) Scudo fiscale (Legge n. 102/2009, art. 13-bis): permette, pagando un’imposta una tantum del 5%, di rimpatriare o regolarizzare le attività finanziarie e patrimoniali frutto di evasione fiscale detenute all’estero.

-18) Legittimo impedimento (Legge n. 51/2010): dovranno decidere i giudici se Berlusconi è impossibilitato a presentarsi ai suoi processi per impegni lavorativi .

-19) Liti pendenti col fisco (Legge n. 73/2010): la Mondadori ha utilizzato il provvedimento per chiudere un contenzioso col fisco pendente dal 1991 pagando 8 milioni e 653 mila euro al posto dei 173 milioni pretesi dall’erario.

La classe dirigente che già c’è

Lo dice bene Giuliano Pisapia in un’intervista a Liberazione qui: la grande scoperta è che questi comitati, questi gruppi, queste persone non si limitano a dire ‘no’ a un ecomostro, piuttosto che alla chiusura di un luogo di aggregazione o di un centro di cultura, ma hanno elaborato tanti progetti alternativi, valutandone costi e fattibilità. In questo primo anno in Regione la sorpresa sono stati loro. Collaboratori ostinati, quotidiani, spesso anche pungenti, i comitati e le associazioni mi hanno aiutato a costruire proposte dietro e proteste. Un grazie glielo devo.