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Politica

I temi e le news della politica in Lombardia e in Italia. L’attività politica di Giulio Cavalli in consiglio regionale della Lombardia.

Tutti al Family Day! Offrono le suore di clausura.

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Ecco la mail (o preghiera informatica, non so come si dica in questi casi) con cui la badessa delle suore di clausura trappiste della Repubblica Ceca e di Vitorchiano chiede di andare al Family Day in loro rappresentanza. Pagano loro. Daje!

«Carissimo,
dí a tutti da parte mia (puoi girare questo e-mail a chi vuoi) che per amore dei più deboli, i nostri bambini e i nostri ragazzi, DEVONO andare e non fare come Pilato!! Un peccato di omissione può essere peggio di molti altri peccati. Noi qui siamo 25, siamo suore di clausura e non possiamo andare. CHI VUOLE ANDARE AL POSTO DI OGNUNA DI NOI? E’un favore personale che chiediamo a degli amici. Rimborseremo le spese del viaggio.

Noi preghiamo, adoriamo, digiuniamo. Voi andateci. E’ in nome della comunione tra laici e suore di clausura che ve lo chiedo. A Carron dite che ve lo chiediamo noi monache di clausura.
Inoltre assieme a Bagnasco ve lo chiede la chiesa italiana che é rappresentata da lui e non da altri, per la grazia di stato del mandato di presidente.
Gira questo e-mail a tutti. Grazie.

sr Lucia e le sorelle di Naší Paní»

Ah, Bertolaso si è assolto da solo. Ed è pronto per Roma.

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Irriducibili. Come le piaghe, come un tic e come il vicino di casa insolente. Guido Bertolaso, l’ennesimo “uomo del fare” che in questo Paese si è sbriciolato come al solito per qualche favore; Guido Bertolaso, l’uomo che si è costruito una credibilità (e se l’è persa) sulle emergenze degli altri oggi si dichiara disponibile a candidarsi sindaco di Roma. Dice:

“[…] se ci fossero le condizioni per una candidatura al di sopra delle parti e dei partiti, penso a una lista civica con un programma molto preciso, potrei prenderla in considerazione perché io amo Roma e mi addolora vederla ridotta così. Ma servono le condizioni, senza questi giochetti politici. Io non sono mai stato un politico, e mai lo sarò”.

Ma non è indagato Bertolaso? Nessun problema, si è già assolto da solo:

“Spero che entro giugno [il processo collegato a La Maddalena] sia concluso […].Basta leggere le carte e verbali per capire che non solo sono assolutamente estraneo ai fatti che mi sono stati imputati ma anzi che sono stato rigoroso controllore di quelle che erano attività in corso”.

«La mia preghiera a coloro che pregano contro di noi» (di Carlo Gabardini)

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(scritto per Vanity Fair Italia da Carlo Giuseppe Gabardini)

A voi che state pregando contro di noi, chiedo di prendervi 6 minuti per riflettere prima di continuare.

«Mi sono imbattuto in un sito web che chiede a tutti i cattolici di usare l’”arma della preghiera strutturata, organizzata e costante” per fermare il ddl sulle #unionicivili che andrà in aula il 26 gennaio. In home page c’è un soldato col suo fucile.
La prima reazione è stata lo sconcerto. La seconda, l’ilarità, pensando che si trattasse di uno scherzo; ipotesi impossibile vista la violenza delle parole usate. La terza: la rabbia e il dolore. La quarta è stata bloccata dal 2° comandamento “Non nominare il nome di Dio invano”, che è ciò che fa questo sito, che bestemmia nel momento in cui chiede di pregare contro qualcuno.
Ma come è possibile chiamare a raccolta un’intera comunità affinché preghi per far sì che la legge di Monica Cirinnà non venga votata? Qui dovrebbero rispondere storici, antropologi, teologi; io son troppo piccolo.
Però, due cose le penso lo stesso.
Come puoi mettere una sequenza tale di menzogne all’interno di una preghiera senza avere la certezza – se davvero credi in Dio – che verrai fulminata o fulminato all’istante, senza pietà, o subito o quando sarà la tua ora?
La legge Cirinnà non è contro Dio, la Madonna o tutti i Santi del paradiso compreso quello del quale porti il nome indegnamente; la legge Cirinnà è un primo passo verso un inevitabile futuro di uguaglianza nel quale non ci sarà nessunissima differenza fra coppie formate da Marco e Andrea, o Jemie e Sandra, o Jemie e Andrea, nessunissima, mettitelo in testa, e quando ciò avverrà quelli come te saranno considerati delle nullità e ti vergognerai di te stesso; la legge Cirinnà non solo non ammette l’”utero in affitto” – come voi vi ostinate a chiamare la pratica della “gestazione per altri”, perché avete un rapporto morboso con tutto ciò che ha a che fare con la sessualità – ma nemmeno potrebbe farlo, e peraltro questa pratica è stata inventata (e nel 90% dei casi utilizzata) per coppie eterosessuali che non hanno altro modo per generare un figlio e lo desiderano ardentemente; la legge Cirinnà non è contro nessuna famiglia, nessun bambino, nessun valore precostituito o tradizionale, nessuna Costituzione; la legge Cirinnà inizia a coprire un buco legislativo che ci vede ultimi in Europa per quello che riguarda i diritti civili: qualcuno di voi pensa che venir multati continuamente per l’ingiustizia manifesta del nostro Paese sia accettabile?
L’unico dubbio possibile sulla legge Cirinnà è quando, a questo primo passo, seguiranno i successivi; quando smetteremo di essere cittadini di serie B; quando potremo riaprire la discussione sui diritti che ancora mancano. Perché ciò che è davvero inammissibile è che questa legge si trasformi in un contentino col quale per i prossimi 15 anni procrastinare tutte le altre richieste di diritti civili che riguardano sia il mondo LGBT sia moltissimi altri mondi “dimenticati”.
Poi ho delle domande. Voi scrivete “Se preghiamo con fede, con perseveranza e chiediamo nel nome di Gesù, ogni cosa ci verrà concessa: «In verità vi dico: se due di voi, sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà.»” (Mt. XVIII, 19)
Ma se avete (o abbiamo) questo potere, perché non vi mettete a due a due a pregare per debellare la pedofilia, il cancro e la crisi economica? Oppure state dicendo che non esistono sulla terra due buoni cattolici in grado di accordarsi su cosa sia Bene? Oppure pensate che questo sia un mondo perfetto con l’unico gravissimo scandalo del mio amore per un uomo?
Mi chiedo: visto che quando vi fa comodo siete fermi all’interpretazione letterale, perché non leggete anche il versetto 8 di quello stesso passo di Matteo? “Ora, se la tua mano, o il tuo piede, ti è occasione di peccato, mozzalo e gettalo via da te.” Perché non fate una quarantina di giorni di preghiera strutturata per far approvare una legge in tal senso? Sarebbe una sfida epocale, riuscire a far votare i politici a favore dell’amputazione dei corrotti. Non facile togliere loro dagli occhi una chiara immagine di un Parlamento costituito in gran parte da mutilatini.
E infine dico: ma tu che proponi di pregare per fermare una legge, lo sai che lo Stato è laico? E lo so che ti sembra un mantra vuoto come la maggior parte dei rosari, ma non è così. “Laico” non vuol dire che è contro di voi o contro chicchessia, laico vuol dire che non si schiera su questioni religiose, perché i suoi cittadini possono avere qualunque credenza, indifferentemente, e quindi va benissimo che tu preghi e ti fai le tue regole, ma quelle regole valgono solo per la tua comunità, chi ci sta, chi è d’accordo, e non le puoi imporre a tutto lo Stato perché esso, appunto, è laico, di tutti, non vostro. Perché quelli che vogliono abbattere la democrazia con le preghiere e altre armi per imporre uno Stato religioso basato sulla propria interpretazione delle Scritture, già esistono e si sono riuniti sotto il nome di Isis. C’è libertà di religione in questo Paese, quindi uno ha tutto il sacrosanto diritto di non credere in Dio e dunque non affidarsi né fidarsi delle sue vere o presunte parole. È chiaro questo concetto? Perché bisogna leggerlo un po’ di volte e capirlo e farlo proprio, e poi si può rimanere degli ottimi cattolici, senza per questo imporre a nessuno che non lo voglia, una morale o tradizione o come diavolo vi piace chiamarla. È chiaro?
Quindi, sono io che vi prego: smettetela di spargere violenza, menzogna, dolore.»

L’antimafia gratis e per le scuole. Pensa te.

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Sono i golpisti antimafiosi dell’Emilia Romagna. In una regione calabrizzata insistono nel fare i nomi e i cognomi, ritagliano frammenti di bellezza, sperimentano nuove modalità di propagazione civile e  si impegnano a costruire una “cassetta degli attrezzi” che insegni ai concittadini come procacciarsi i diritti e come riconoscerli e non accontentarsi si averne la pancia piena. Sono fondamentalmente dei pescatori di anime salve che non sapevano da cosa salvarsi e poi, istruite, sono entrati a comporre la bella famiglia dei consapevoli. Sono riuniti nelle associazioni AdEstGruppo Antimafia Pio La Torre e Gruppo dello Zuccherificio e si dedicano all’attività antimafiosa con brio, professionalità e l’impeto degli scassaminchia. E tutto questo lo fanno gratis. Pensa te. A proposito di questi tempi cupi di un’antimafia sotto tiro. Gratis.

Ora hanno preparato un fumetto per i ragazzi delle scuole in cui con i disegni di Gea la percezione diventa un tendine da allungare per vedere la mafia intorno a sé, nel quotidiano di ognuno. Un manuale delle giovane marmotte antimafiose in cui la curiosità diventa un culto obbligatorio per resistere alla criminalità organizzata. E nel fumetto ci sono gli argomenti che sembrano così ostici per fior di sindaci, prefetti e presidenti di regione. Ed è bellissimo il lavoro di questi Antoine de Saint-Exupéry che regalano le copie del loro lavoro (gratis, sì) e si preparano ad una tournée di etica e bellezza nelle scuole. E siccome qualcuno starà già bisbigliando che “ci vogliono le competenze, mica i fumetti” allora sappia che il lavoro per le scuole è figlio di un dossier (“Emilia Romagna cose nostre – storia di un biennio di mafie in Emilia Romagna”) che è studio, analisi, lavoro. Io non so voi ma io sono fiero di avere concittadini così. Altro che.

(Per ricevere gratuitamente una copia cartacea del fumetto, scrivete a gruppodellozuccherificio@gmail.com e qui potete scaricarlo)

Rischia otto anni di carcere per avere scritto un’inchiesta.

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Agostino Pantano è un giornalista di provincia. Niente flash, nessuna migliaia di seguaci sui social e nessuna ospitata importante. Ha scritto un’inchiesta sullo scioglimento per mafia del comune di Taurianova, nel reggino. Rischia otto anni di carcere. Otto. Prendetevi un minuto e leggete la sua storia. E parlatene. Ci farà bene. A tutti.

Juncker vs Renzi e la politica del “gne gne”

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Ma davvero le comunicazioni politiche tra Italia e Europa sono queste? Cioè con Juncker che dice:

“Esito sempre a esprimermi con lo stesso vigore con cui Renzi si rivolge a me, perché non aggiusta sempre le cose. Ritengo che il primo ministro italiano, che amo molto, abbia torto a vilipendere la Commissione a ogni occasione, non vedo perché lo faccia perché “l’Italia a dir la verità non dovrebbe criticarla troppo” in quanto “noi abbiamo introdotto flessibilità contro la volontà di alcuni Stati membri che molti dicono dominare l’Europa. Sono stato molto sorpreso che alla fine del semestre di presidenza italiana Renzi abbia detto davanti al Parlamento che è stato lui ad aver introdotto la flessibilità, perché sono stato io, io sono stato.  Su questo voglio che ci si attenga alla realtà. Io mi tengo il mio rancore in tasca, ma non crediate che sia ingenuo.”

E Renzi che risponde:

“L’Italia ha fatto le riforme – ha spiegato Renzi in un’intervista che andrà in onda al Tg5 delle 20 – e quindi il tempo in cui si poteva telecomandare la linea da Bruxelles a Roma è finito”. E, comunque “è finito il tempo in cui si andava con il cappello in mano”.

Don Ciotti e Catello Maresca: e se fosse una buona occasione?

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L’associazione Libera (anzi le tantissime associazioni che compongono il mondo di Libera) sono un patrimonio importante per questo Paese. E per questo Paese sono importanti anche Franco La Torre, Catello Maresca e molti altri che con Libera hanno una diversità di vedute che negli anni si è fatta sempre più consistente. Lo stesso vale per le centinaia di piccole associazioni che vengono ogni tanto accantonate per un disdicevole giochetto del “o con me o contro di me” che si addice più alle baruffe chiozzotte di petulanti bimbi dell’asilo piuttosto che ad un movimento antimafia che deve essere sempre più forte. E lo scrivo con tutta l’amicizia che mi lega a molti di Libera e anche con tutta l’amicizia che mi slega da alcuni (pochi) di loro.
Ma io credo che questo Paese abbia bisogno di tutte le forze in campo e, soprattutto, abbia bisogno di discutere apertamente, pubblicamente e intelligentemente. Il dibattito tra persone di spessore è sempre un’occasione.

Quindi sono d’accordo con Sandro Ruotolo e Isaia Sales che un pubblico dibattito tra i due, piuttosto che le querele, sia un’ottima occasione per affrontare e superare i problemi. Insieme. Appunto.

 

Democrazia diretta? Un referendum per le olimpiadi di Roma

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Mentre tutti parlano di democrazia diretta e pochi la praticano, pochissimi la sperimentano e qualcuno si sforza a innovarne le modalità c’è un metodo antico, semplice e che ha regalato grandi soddisfazioni: il referendum.

Ebbene, io credo che sarebbe un’ottima idea un referendum sulla candidatura di Roma nel 2024. Non ci sarebbe niente di meglio per aprire un dibattito e avere una volta tanto un bel quadro con costi e benefici (mentre stiamo aspettando ancora gli ingressi e gli incassi ufficiali di Expo, per dire). I Radicali hanno preparato un documento:

Al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Commissario Straordinario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca.

La candidatura è ufficiale, c’è il sostegno politico e finanziario del governo, insomma sembra già tutto deciso. Invece siamo ancora in tempo per aprire un dibattito sui costi e sui benefici di un progetto che costerà miliardi di euro delle nostre tasse. A Roma servono interventi efficaci, una buona amministrazione, riforme “olimpioniche”, ma abbiamo davvero bisogno di Olimpiadi?

Negli ultimi 50 anni, i budget presentati dalle città in sede di candidatura olimpica sono stati puntualmente sforati. Le spese effettive sono sempre lievitate rispetto alle previsioni iniziali, in alcuni casi anche dell’800%, con evidenti conseguenze sulle tasche dei cittadini.

Per i Giochi di Sochi si è raggiunto il picco di 50 miliardi di euro.
Per ripianare il deficit derivante dalle spese sostenute per organizzare i Giochi olimpici di Grenoble, i contribuenti francesi hanno dovuto pagare una tassa speciale per 24 anni, i canadesi del Quebec lo hanno fatto per 30 anni. I cittadini di Barcellona hanno dovuto versare negli anni 1,7 miliardi di tasse in più.
Gli economisti ormai la chiamano ‘maledizione del vincitore’ perché la città che vince i Giochi non fa che aggravare la sua situazione economica.

Grazie ai referendum e alla partecipazione attiva dei cittadini Davos, Cracovia, Oslo, Monaco e Amburgo hanno rinunciato alle Olimpiadi. A Boston è bastato il dibattito in vista del referendum per fare un passo indietro.

Per le Olimpiadi del 2024 l’Italia non ha ancora reso pubblico il suo dossier o le cifre ufficiali. Si ipotizza un budget di partenza tra gli 8 e i 10 miliardi.

Per non lasciare ad altri una decisione così importante per il futuro di Roma e per le nostre tasche lanciamo una sfida: un referendum attraverso cui i cittadini possano esprimersi e decidere”.

Intanto si può firmare qui. E arriverà presto a Roma in consiglio comunale.

Caro PD, il sindaco di Brescello è un ignorante colpevole. Avvisatelo.

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C’è questa intervista di Marcello Coffrini a Il Resto del Carlino che grida vendetta. Marcello Coffrini, per intendersi, è quel sindaco di Brescello smascherato dai bravissimi ragazzi di Cortocircuito che in un documentario ebbe la bella idea di spendere parole d’elogio per il boss Francesco Grande Aracri (trovate tutto qui) scusandosi poi dicendo che “non sapeva”, “non voleva” e ripetendo il solito mantra “il paese non è mica mafioso”.

Insomma, Marcello Coffrini è il tipico sindaco del nord che fa pagare la propria ignoranza in tema di criminalità organizzata ai propri cittadini. Per questo leggendo la sua intervista in cui si promette di non dimettersi e restare sindaco “per difendere il paese” dimentica il concetto più importante: è incapace e inetto nella difesa del suo paese. Ce l’ha dimostrato la sua storia recente. Diteglielo.

(Ah, il discorso ovviamente vale anche per Rosa Capuozzo a Quarto e per le decine di sindaci pericolosamente ingenui che infestano l’Italia)