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Politica

I temi e le news della politica in Lombardia e in Italia. L’attività politica di Giulio Cavalli in consiglio regionale della Lombardia.

La’ ‘Ndrangheta ha costruito il porto di Imperia?

PORTO_IMPERIA-H110925172339--U170507497828QHF-440x260-015L’arresto a Reggio Emilia dell’imprenditore Giovanni Vecchi, patron della Save Group, nell’ambito di una vasta operazione dei Carabinieri, denominata “Aemilia”, contro la ‘ndrangheta, non è passato inosservato a Imperia.

La notizia circola freneticamente in città, in particolare negli ambienti vicini al porto turistico, aprendo interrogativi davvero preoccupanti sulla realizzazione di un’opera, il porto di Imperia, la cui storia travagliata sembra per molti versi da scrivere.

La Save Group, infatti, dichiarata fallita nel 2013, è la società che ha realizzato gran parte delle opere a terra del porto turistico di Imperia e la sua “gemella”, la Impregeco, aveva ricevuto l’incarico di realizzare le opere a terra, poi rimaste incompiute.

La Save e la Impregeco erano entrate in gioco al termine di una lunga catena di subappalti. All’origine della catena l’Acquamare, società, ora in regime di concordato preventivo, che fa capo all’imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone. E proprio Caltagirone ha più volte collaborato con la Save Group, nella costruzione del porto di Imperia, del porto di Fiumicino e del Molino Stucky di Venezia. Lo stesso imprenditore romano, nel corso del processo di Torino, definì la Save come “un’impresa di fiducia”.

Nel dettaglio, i Carabinieri hanno eseguito nove ordinanze di custodia cautelare, emesse dalla procura distrettuale antimafia di Bologna, nei confronti di altrettanti soggetti, tre dei quali esponenti della ‘ndrangheta emiliana attiva nelle province di Reggio Emilia, Parma, Piacenza e Modena ed operante anche in quelle di Verona, Mantova e Cremona. Al centro delle indagini, condotte dai carabinieri dei comandi provinciali di Modena e Parma nonché dal Ros di Roma, l’infiltrazione della ‘ndrangheta emiliana, articolazione della cosca Grande Aracri di Cutro (Crotone), nel tessuto economico nazionale, oltre che locale, attraverso la costituzione di varie società di capitali.

A Giovanni Vecchi, indagato a Imperia nell’ambito di un’inchiesta per frode in pubbliche forniture, viene contestato il trasferimento fraudolento di valori con l’aggravante di aver agito per agevolare l’attività dell’associazione mafiosa. Tra gli arrestati anche Nicolino Grande Aracri, considerato il boss della ‘ndrangheta attiva tra la Calabria e l’Emilia.

I Carabinieri hanno anche posto sotto sequestro preventivo svariate società. Due di queste, come detto, hanno operato sul porto turistico di Imperia, SAVE Group S.r.l di Montecchio Emilia e Impregeco S.r.l. di Roma e tutte, secondo gli inquirenti, sarebbero direttamente collegate proprio al clan Aracri, che conferiva nelle suddette società ingenti somme di denaro e altre utilità derivanti dai reati, oltre a provviste illecite.

Per ulteriori informazioni clicca qui e qui

(fonte)

In Sicilia qualcosa non mi torna

Insomma: L’Espresso riferisce di una frase pronunciata a (non “da” ma “a”) Rosario Crocetta su Lucia Borsellino. Crocetta si auto sospende e dichiara di non averla nemmeno sentita, di sicuro. Lo Voi (Procuratore capo di Palermo) smentisce che esista un’interpretazione del genere. L’Espresso risponde che invece l’intercettazione esiste. Qualcuno tra L’Espresso e Il Procuratore di Palermo sta dichiarando il falso. E a chi giova? E perché se l’intercettazione se è del 2013 non è uscita prima? E chi avrebbe interesse su uno strafalcione di Lo Voi magari “spinto” a prendere una posizione sbagliata? E perché Crocetta avrebbe difeso sempre a spada tratta Lucia Borsellino? Vedremo.

Ah, questa sera sono a Palermo.

  
  

 

In Grecia e in Italia si lavora 300 ore in più della Germania, ma si guadagna la metà. Ecco perché

Il paese Ue più stakanovista? La Grecia: 2.034 ore di lavoro pro capite nel solo 2012. Quelli più “indolenti”? Germania e Olanda: meno di 1.400 ore.

Come scrive Tiziana:

La questione greca (e perché no italiana e del Sud Europa), sembra la versione europea della vecchia questione meridionale, quella che Antonio Gramsci affrescò così un secolo fa: «La borghesia settentrionale ha soggiogato l’Italia meridionale e le isole e le ha ridotte a colonie di sfruttamento», scriveva Gramsci in Alcuni temi della questione meridionale. Che sia Napoli o Atene, il risultato non cambia.

L’articolo è qui.

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Le idee

Si può resistere all’invasione degli eserciti; non si resiste all’invasione delle idee.

(Victor Hugo, Storia di un delitto, 1877/78)

vadot-europe

Informare gratis (purché si clicchi)

hand-pointer-iconCerto internet è bellissimo, è democrazia ed è libertà. Ma un riflessione sulla qualità dei contenuti (che poi mica vale solo per internet ma credo che oggi valga per qualsiasi professione, in questo Paese in cui è stata suicidata la meritocrazia) e penso che Luca Sofri abbia scritto un post sui cui valga la pena riflettere, qui.

Beppe Grillo, bravo. Anche se non è chic.

Il 5 luglio mi capitava di scrivere un tweet. Questo:

 

 

greciaipotecataPensavo all’energia vitale di essere contro questa bruttissima Germania (curandera di questa brutta Europa) e al fatto che in fondo siamo sommersi da politici che hanno come priorità quella di stare a galla: imbarcano a destra, imbarcano a sinistra e tutti virano vero il centro. Mica il centro di gravità permanente, figurarsi, ma il centro della pozzanghera che raccoglie lo sporco al centro della strada.

Ho criticato (e lo penso ancora) Grillo perché ha appoggiato Tsipras senza mettere sul tavolo le proprie proposte su una diversa Europa e perché troppo spesso l’ho visto banalmente antieuropeo come un Salvini qualsiasi.

Ma la decisione di chiedere che il Parlamento voti sulla concessione di nuovi fondi alla Grecia a queste umilianti condizioni è il passo che avrei voluto ed è avvenuto.

E non me ne frega niente se sarebbe stato chiccosissimo bisbigliare questo articolo a qualcuno delle nuove (tre? quattro?) sinistre: il M5S ha ridato la parola al Parlamento in un momento in cui il Parlamento è solo la lettiera di Matteo Renzi.

E allora chapeau. Davvero.

L’ha fatto per caso o per calcolo elettorale? Beh, ha fatto quello che servirebbe. Ce ne fossero di politici che scelgono ciò che sarebbe giusto per caso o per furbizia.