Vai al contenuto

Politica

I temi e le news della politica in Lombardia e in Italia. L’attività politica di Giulio Cavalli in consiglio regionale della Lombardia.

Parla Varoufakis, «Ci hanno detto: Questo è un cavallo, ci sali o sei morto»

o-YANIS-VAROUFAKIS-facebook-800x600Torna a farsi vivo Yanis Varoufakis, che non essendo più un ministro greco può parlare e togliersi sassolini dalle scarpe. In un pezzo scritto per Die Zeit e in un’intervista al New Statseman, l’ex ministro greco parla di un piano Schäuble per ristrutturare l’unione europea. Di mancanza di processo democratico e dei toni ultimativi usati dal ministro tedesco nei suoi confronti e di differenze nette di tono tra la premier tedesca Merkel e il suo ministro delle Finanze. Varoufakis nota anche come molti governi indebitati siano stati tra quelli più duri nei confronti della Grecia e come l’alleanza con partiti di sinistra non abbia portato risultati: “Non c’era molto che Podemos potesse fare”. Infine, riferendosi ad Alexis Tsipras e al suo successore, racconta di come non ci siano mai state vedute diverse tra loro e di come i tre restino molto vicini. La risposta cruciale dell’intervista spiega in parte le dimissioni e ci dice perché Tsipras abbia deciso di sacrificare il suo compagno alla trattativa.

 

Non ho mai creduto che dovremmo andare direttamente a una nuova moneta. La mia visione era che se avessero osato chiuso nostre banche, avremmo dovuto rispondere con una mossa aggressiva ma senza attraversare il punto di non ritorno. Avremmo dovuto rilasciare i nostri pagherò, o anche, almeno annunciare che avremmo emesso degli IOU; tagliare i buoni del 2012 in mano alla BCE legami, o annunciare che stavamo per farlo e prendere il controllo della Banca di Grecia. Queste erano le tre cose, che penso avremmo dovuto fare. Avevo messo in guardia il gabinetto di quanto stava per accadere per un mese (…). Quando è successo – e molti dei miei colleghi non ci potevano credere – la mia raccomandazione fu di dare una risposta energica. Il governo ha deciso di non sostenerla

Non c’era un potere alternativo all’interno del gruppo, i francesi non sono un bilanciamento del potere tedesco? Solo il ministro delle finanze francese ha espresso opinioni diverse dalla linea tedesca, ma in forma molto moderata. Si intuiva che sceglieva di usare un linguaggio molto giudizioso, per non fare intuire di essere troppo in opposizione. E in ultima analisi, quando Schäuble dettava la linea, il ministro francese chinava il capo e accettava.

Sarebbe scioccato se Tsipras si dimettesse? Niente mi sconvolge in questi giorni – la nostra zona euro è un luogo molto inospitale per le brave persone. Non mi scioccherebbe neppure che decidesse di rimanere accettando un pessimo accordo. Capisco che si senta in obbligo verso le persone che lo sostengono, e ci hanno sostenuto, di non lasciare che il paese vada in default.

 

 

L’articolo è qui. Su LEFT, ovviamente.

L’antiriciclaggio lo fanno per finta

105159900-84329f46-6c57-4a9e-8cca-9e271884d5da“Le minacce di riciclaggio in Italia sono significative a causa della diffusione e della pervasività della criminalità organizzata, della corruzione e dell’evasione fiscale. Gli uffici della Pubblica amministrazione, particolarmente esposti all’incidenza della corruzione nei settori degli appalti e dei finanziamenti pubblici, mostrano ancora scarsa sensibilità per l’antiriciclaggio malgrado siano sempre stati ricompresi nel novero dei soggetti obbligati alla segnalazione. Ciò ne accresce la vulnerabilità”. Così la Banca d’Italia fa il punto sul tema del riciclaggio, nell’ambito del rapporto annuale dell’Unità di informazione finanziaria (Uif).

Nel 2014 la UIF ha ricevuto circa 71.700 segnalazioni di operazioni sospette (quasi 7.000 in più rispetto al 2013), confermando il trend di crescita che dal 2007 ha portato a incrementare di quasi sei volte il flusso segnaletico annuo. I risultati conseguiti in termini di volumi, e anche di tempestività e qualità delle segnalazioni, testimoniano una vera e propria trasformazione culturale: le segnalazioni sono la parte emergente di una potente e capillare azione di scrutinio dell’attività economica che gli operatori svolgono a fini di contrasto del riciclaggio.

Non mancano i rilievi critici, tanto che nela rapporto si legge che “i livelli di collaborazione conseguiti nel comparto finanziario mettono ancor più in risalto il modesto contributo dei professionisti e degli operatori non finanziari, da cui provengono, rispettivamente, il 3,3 e l’1,6 per cento delle segnalazioni; sono valori che appaiono non proporzionati al peso effettivo di tali categorie nell’attività economica esposta al rischio di riciclaggio; un “cono d’ombra” nell’attività di collaborazione”.

Bankitalia informa poi del fatto che le 24 ispezioni condotte dalla UIF nel 2014 hanno riguardato anche comparti diversi dall’intermediazione bancaria, quali il risparmio gestito, il private banking, il trading online e l’operatività degli istituti di pagamento; per la prima volta l’Unità ha effettuato accertamenti presso società di revisione, esercenti attività di custodia e trasporto di valori e operatori di gioco. Via Nazionale ricorda che “importanti innovazioni sono intervenute nella normativa di riferimento dell’antiriciclaggio: è stato introdotto nel nostro ordinamento il reato di autoriciclaggio; in ambito europeo, è stato definito, durante il semestre di presidenza italiana dell’Unione, il testo della quarta direttiva antiriciclaggio, poi adottata nel maggio scorso. Il nuovo reato di autoriciclaggio rappresenta un’apprezzabile soluzione di compromesso tra le diverse posizioni che per anni hanno animato il dibattito giuridico. Il testo della nuova norma pone alcune incertezze interpretative; sarà l’esperienza applicativa della riforma a verificarne l’effettiva capacità di deterrenza e repressione delle condotte criminali”.

Norme adeguate sono essenziali, ma sono destinate a restare inefficaci se manca la condivisione di fondo degli obiettivi da parte della società civile. Il sistema delle segnalazioni delle operazioni sospette offre agli operatori l’opportunità di divenire protagonisti nella lotta alla criminalità finanziaria; di fare una precisa scelta di campo, abbandonando agnosticismi e disponibilità alla connivenza.

(clic)

Se siamo incazzati abbiamo già perso

salvini-e-piciernoIo nel mio piccolo (che è proprio piccolo: non più lungo della distanza tra me e la tastiera) credo che l’astio sia perdente. Capiamoci: siamo pieni di amministratori incapaci (ai più alti gradi) e servi servili, per carità. Però comincio a convincermi che accettare la sfida dei volumi e degli spigoli (tipo rispondere con una parolaccia o una presa per il culo più efficace degli altri) sia una guerra tra poveri, tra circensi che si aizzano solo con l’odore del sangue e hanno bisogno di parole appuntite non riuscendo a temperare piuttosto i concetti.

E quindi ecco che quotidiani stimabilissimi (ovviamente in relazione alla bassa qualità della nostra informazione) si inventano editorialisti travaglini (nel senso che vivono il travaglio di non essere Travaglio) come nuovi intellettuali mentre appaiono come pulcini ancora bagnati. Io voto il movimento di quelli che vincono per la giustezza delle idee e me ne frego della sapidità delle battute. E quindi ogni tanto temo di non poter votare nessuno. Ecco qui.

Majorino: “Adesso su EXPO tirate fuori i numeri”

majorino-renziHo intervistato Pierfrancesco Majorino, assessore ai servizi sociali per il Comune di Milano nonché futuro candidato alle primarie del centrosinistra. Se ci saranno. L’assessore del PD avvisa il commissario Sala: “Ora basta, serve chiarezza”. Si candida alle primarie a Milano e a Renzi non le manda a dire: “meglio uno scontro duro sotto il sole che strani giochetti dietro le spalle”. Un’alleanza futura a Milano con pezzi del centrodestra? “Una mostruosità”

L’intervista è qui.

Che brutta europa, che sfilacciata resistenza.

o.306411Poi alla fine tra qualche anno ci chiederemo e ci chiederanno dove siamo stati noi mentre l’Europa trasforma la moneta unica nella spada di Damocle. E quelli che esultano con gioia avvoltoia oggi forse saranno, come succede spesso nella storia, gli schiacciati di domani. Ogni volta che qualcos’altro (che non siano i bisogni comuni e le difficoltà superate insieme) tiene i fili della politica è la politica a perdere.

Qui da noi non sono bastati gli anni di Monti e i raccapriccianti governi successivi per formarci una consapevolezza abbastanza adulta da farci inorridire di fronte a questa trattativa tra Grecia e i banchieri con la spilla dell’Unione Europea.

Ma continuiamo pure così, disuniti e vendicativi, in questa corsa a godere per le disgrazie degli altri per sentire meno le nostre. Che brutta europa, che sfilacciata resistenza.

LEFT in edicola da oggi: cosa ci abbiamo messo dentro

Mi occupo con un’inchiesta di un cimitero da 60 milioni di euro (e circa 120.000 posti) in un paese di 6000 abitanti: Gallicano nel Lazio. E tra i soci delle società che hanno vinto un appalto c’è anche l’ex Presidente del Consiglio Comunale che ha acquistato le quote poche ore prima della chiusura del bando. Guarda te.

I miei colleghi si interrogano sulla Grecia e molto altro che potete leggere qui. Ci trovate in edicola.

20150709_copertina_n_26-800x600

 

Renzi, lo sleale naturale

Io non so se vi sia capitato di leggere le parole di Matteo Renzi, intercettato al telefono con il Generale della Guardia di Finanza. Queste:

Renzi: E sai, a questo punto, c’è prima l’Italia, non c’è niente da fare. Mettersi a discutere per buttare all’aria tutto, secondo me alla lunga sarebbe meglio per il Paese perché lui è proprio incapace, il nostro amico. Però…
Adinolfi: È niente, Matteo, non c’è niente, dai, siamo onesti.
Renzi: Lui non è capace, non è cattivo, non è proprio capace.E quindi… però l’alternativa è governarlo da fuori…
Adinolfi: Secondo me il taglio del Presidente della Repubblica
Renzi : Lui sarebbe perfetto, gliel’ho anche detto ieri.
Adinolfi: E allora?
Renzi: L’unico problema è che … bisogna aspettare agosto del 2016. Quell’altro non c’arriva, capito? Me l’ha già detto
Renzi: E poi il numero uno anche se mollasse… poi il numero uno ce l’ha a morte con Berlusconi per cui… e Berlusconi invece sarebbe più sensibile a fare un ragionamento diverso. Vediamo via, mi sembra complicata la vicenda.
Adinolfi : Matteo, intanto t’ho mandato una bellissima cravatta.
Renzi : Grazie.
Adinolfi: Sì sì, certo certo.
Renzi: Quell’altro 2015 vuole andar via e … Michele mi sa che bisogna fare quelli che… che la prendono nel culo personalmente… poi vediamo magari mettiamo qualcuno di questi ragazzi dentro nella squadra… a sminestrare un po’ di roba.

Ecco, per intendersi: Renzi segretario del PD da pochissimo prepara il terreno per fare fuori Letta e diventare Presidente del Consiglio grazie anche ad un accordo con Berlusconi. Fate voi.

Toh, adesso Penati non lo conosce più nessuno

Penati-638x425Un processo pieno di “prove pesantissime” e promesse non mantenute: Penati era il papa del centrosinistra lombardo e nazionale ma non lo conosce più nessuno. Tutti tacciono: il gioco (riuscito) è di fare passare un fetido sistema politico in una “vicenda privata”. Con le nostre tasche.

Abbiamo ricapitolato dall’inizio. Ne ho scritto qui.