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Politica

I temi e le news della politica in Lombardia e in Italia. L’attività politica di Giulio Cavalli in consiglio regionale della Lombardia.

Ricordati di ricordare

shoah11La Giornata della Memoria significa ricordare che le vittime sono stati un numero impensabile: 6 milioni di ebrei, da 3 a 6 milioni di civili slavi, da 2 a 4 milioni di prigionieri di guerra, da 1 a 1milione e mezzo di dissidenti, 200-800 mila tra rom e sinti, 300 mila disabili, da 10 mila a 250 mila omosessuali, 2 mila Testimoni di Geova.

Per me significa ricordarmi di una donna che intervistai nel ’95 e che mi disse di essersi sentita male vedendo alla Tv Erich Priebke. Si chiamava Enrichetta Comincioli e in Priebke che scendeva dalla scaletta dell’aereo dopo l’estradizione dall’Argentina aveva riconosciuto il suo aguzzino, il capitano delle SS (ancora oggi incapace di pentirsi) che nel ’44 la tenne prigioniera a Villa Brignetti, a Brescia, prima di mandarla, dopo giorni di torture, a Ravensbruck, numero 49556… fame, freddo, pidocchi, corrente elettrica nel filo spinato, forni crematori… E significa ricordare gli orrori di quell’Ante Pavelic che a Curzio Malaparte mostrò un paniere di vimini e che alla domanda se erano ostriche disse: “E’ un regalo dei miei fedeli ustascia: sono venti chili di occhi umani” (da Kaput).

(Francesco Lo Piccolo, qui)

Il programma per la “nostra” Lombardia

VolantinoA5_GiulioPer parlare seriamente di politica seria. La nostra idea di Lombardia.

Di seguito il Programma di Sinistra Ecologia Libertà per le prossime elezioni regionali.

Il testo è articolato in un documento di sintesi e in schede di approfondimento tematiche elaborate dai nostri Forum

Ricordati che devi rispondere

In vista delle elezioni politiche 2013, Amnesty International Italia lancia la campagna “Ricordati che devi rispondere. L’Italia e i diritti umani“, attraverso la quale sottoporrà ai leader delle coalizioni e a tutti i candidati delle circoscrizioni elettorali, un’Agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia.

Io ho firmato. Domande, risposte e l’appello le trovate qui.

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Il vizietto dell’ex sindaco Cereda

Barare in tutti i campi. Proprio tutti:

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Auricolare con suggeritore e occhiali scuri, forse muniti di microtelecamera per riprendere le mosse dell’avversario. Sarebbero questi i trucchi usati, secondo la Federazione scacchistica italiana, dall’ex sindaco di Buccinasco Loris Cereda, per barare a scacchi in un campionato ufficiale a squadre. Per questo, la procura della Federazione, affiliata al Coni, ha radiato l’ex primo cittadino con un provvedimento senza precedenti. Cereda, sotto processo per un presunto giro di tangenti relativo al periodo in cui guidava la giunta Pdl di Buccinasco, è stato considerato colpevole di «cheating», vale a dire farsi suggerire le mosse da un complice che nel frattempo consulta, fuori dalla sala torneo, uno dei tanti computer scacchistici che oggi sono pressoché imbattibili dagli esseri umani. L’accusa riguarda tre partite disputate in un campionato a squadre: la denuncia sarebbe partita proprio dai suoi compagni di squadra che avevano notato come le sue ultime performance avessero raggiunto livelli troppo elevati, simili a quelle di un maestro di caratura internazionale. Cereda era stato arrestato nel marzo del 2011 per presunte tangenti legate agli appalti per alcuni lavori pubblici.

da Il Corriere della Sera

La gente, me incluso, non è sempre buona o sempre cattiva.

blanco“Smettila di fare il mariconcito! Vuoi che ti iscriva a danza classica? E’ questo che vuoi? Cos’hai di sbagliato? Vai a giocare fuori come un bambino normale!”. Io invece mi precipito in camera. Strappo piangendo un foglio dal mio quaderno per i temi e scrivo: Io, Ricardo De Jesus Blanco, giuro di non rifare mai e poi mai quello che ho fatto oggi, altrimenti saranno guai. Dio mi è testimone. Lo firmo e metto la data. Lo chiudo in una busta e lo metto sotto il materasso.

Trentadue, forse trentatre anni dopo, mi viene in mente che non ero neanche riuscito a scrivere che cosa avevo fatto quel giorno, per paura che mia nonna potesse leggerlo e scoprirmi, e che scriverlo significasse una confessione. Una paura che mi sono portato addosso fino ai trent’anni, attraverso il mio primo e il mio secondo libro di poesie, senza mai osare di uscire allo scoperto sulle pagine bianche. Le poesie d’amore che ho avuto il coraggio di scrivere sono in seconda persona, in un “tu” neutro, senza genere; e nelle mie dediche ho usato solo iniziali; per M.K., per C.A.B., per C.S.B. Tutti quelli che ho amato, o quasi amato ― Michael, Carlos, Craig ― ridotti a lettere anonime, acronimi di una sessualità che mia nonna, speravo, non avrebbe mai immaginato. Rimanevo chiuso al sicuro nel mio armadio letterario.

Anche se dopo sono arrivato a pensare che quello in cui mi stavo nascondendo era più un armadio culturale. Dal momento che non potevo neanche iniziare a godermi il fatto di scrivere sulla mia identità sessuale, concentrai invece il mio lavoro sull’identità culturale e sulla negoziazione che vivevo come Cubano americano. Non che questo non fosse sinceramente importante per me (e continua ad esserlo). Ma in parte era il fatto di vivere all’ombra delle violenze di mia nonna che mi impediva di approfondire e di identificarmi con gli scrittori gay, molto meno dello scrivere sulla mia sessualità o sulle violenze di mia nonna. Semplicemente non ero uno di loro, ma ovviamente lo ero.

Ho ventisei anni quando visito Cuba per la prima volta. Stiamo pranzando dalla tía Mima quando apprendo che suo figlio Gilberto si è dato fuoco a otto anni ed è morto. Sento un’immediata vicinanza con questo bambino che non ho mai conosciuto. In un flash, mi ricordo quello che volevo dire/che sentivo quando scrivevo “o saranno guai”: quella disperata sensazione di voler metter fine alla mia vita anche io; quella tristezza profonda, radicata, che è stata la mia infanzia. Una tristezza che mi sono portato addosso da allora, secondo un altro psichiatra che mi ha diagnosticato una distimia, una forma lieve ma persistente di depressione.

A quarantuno anni ho realizzato che sono stato triste tutta la vita e che ho sempre scritto usando quel punto di vista psicologico. La malinconia che vedo negli altri, nel mondo mi ispira, e lo fanno i modi che troviamo per sopravvivere. Io lotto per catturare la tristezza e per trasformarla, grazie al linguaggio, in qualcosa di significativo, di bello. Anche se, per gran parte della mia carriera di scrittore, non ho mai scritto in modo cosciente per o sulla comunità gay, sento che per le mie tematiche sono sempre stato, senza esserne cosciente, uno scrittore gay: cercando di tirar fuori dai limoni una spremuta, dal fango dei castelli, dal dolore la bellezza.

Sarei diventato un poeta senza le violenze di mia nonna? Probabilmente sì, ma non lo stesso tipo di poeta, e, credo, non avrei prodotto nemmeno lo stesso tipo di opere. Ma nonostante questo, alla fine la sua ultima eredità era stata quella di instillare in me, senza volerlo, la comprensione della complessità dei comportamenti e delle emozioni umane. Avrei potuto tranquillamente concludere dicendo che mia nonna era una brutta stronza malefica, e finirla lì. Ma invece, attraverso di lei, ho capito che ci sono pochi dogmi quando parliamo delle relazioni tra le persone. La gente, me incluso, non è sempre buona o sempre cattiva.

Richard Blanco da leggere, oggi, su HP.

Dagli F35 agli F24: le cose cambiano

petizioneBisogna assolutamente rivedere e limitare le spese militari degli F35 perchè le nostre priorità sono altre. Alla luce della crisi, questa è una spesa che va rivista. Le nostre priorità non sono i caccia ma il lavoro“.

Così Pier Luigi Bersani, in un’intervista al Tg2, ha spiegato la posizione del PD sulle spese militari.

Bisogna sollecitare l’attività economica e gli investimenti sul lavoro“, ha chiarito il leader democratico, intervistato sul rilancio dell’economia. 
L’edilizia è troppo bassa, bisogna ridarle fiato senza consumare il territorio. Quindi riqualificare l’esistente, che significa case, edilizia pubblica, alberghi, efficienza energetica e antisismica.

Il cambio di rotta (è il caso di dirlo) sulle spese militari è il frutto della politica. Quella che ostinatamente facciamo e che cambia le posizioni se si costruisce con serietà. E poiché il taglio alle spese militari era nel nostro programma da tempo non sospetto direi che il nostro ruolo ce lo stiamo giocando. Seriamente. Davvero.