“Nomi, cognomi e infami” è il titolo del nuovo spettacolo, scritto ed interpretato da Giulio Cavalli, su musiche composte ed eseguite in scena da Davide Savaré, che debutta in anteprima nazionale domani al teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, nel casertano, nell’ambito del progetto “Teatri della legalità” promosso dall’assessorato regionale della Campania al Lavoro, Formazione e istruzione, per la direzione artistica di Mario Gelardi e il coordinamento organizzativo di Luigi Marsano de I Teatrini. Prodotto dalla compagnia Bottega dei Mestieri teatrali di Lodi, fondata nel 2001 dallo stesso Cavalli, lo spettacolo avrà altre tre repliche a Napoli e Mondragone con ingresso gratuito. Giulio Cavalli, attore, scrittore e regista lodigiano, considerato una delle voci più autorevoli del teatro di narrazione civile in Italia, torna in scena con una nuova produzione attraverso cui prosegue la sua opera di denuncia delle collusioni e infiltrazioni mafiose nei vari strati della società italiana. Il discorso dell’artista che vive sotto scorta per le minacce ricevute dalla mafia si focalizza adesso sugli uomini “normali”, quelli che si ergono a barriera, e che spesso per questo cadono sotto i colpi del fuoco nemico, quelli che loro malgrado diventano protagonisti di storie che ancora ci si ostina a definire eccezionali. «Porto in scena i fatti, i nomi, le facce di una vita che non ci appartiene – dice Cavalli – senza onore né dignità, una vita che stride di fronte a quella di persone come don Peppe Diana, il prete ucciso a Casal di Principe per il suo impegno contro la camorra. Un racconto per cercare di fare chiarezza intorno ai fatti che stanno dietro all’omicidio del magistrato Paolo Borsellino, ad esempio, o dietro quello del magistrato Bruno Caccia, ucciso a Torino dalla ‘ndrangheta per le sue indagini sulle attività illegali sviluppatesi in Piemonte».
DA IL CITTADINO