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C’è il generale Vannacci. Foa sull’attenti in Rai

Che il generale Roberto Vannacci non aspettasse altro di un’aria buona per sdoganare le sue discutibili idee non può essere una sorpresa. I mediocri sognano per tutta la vita di allinearsi alla mediocrità maggioritaria per sentirsi profeti.

Per l’ex presidente della Rai, Marcello Foa, che oggi imperversa su Radio1, “il successo del libro di Vannacci segnala un cambiamento di clima”

Che Vannacci peschi lettori tra coloro che non hanno mai letto un libro e difficilmente ne leggeranno mai uno è scontato: comprare il suo libro è spesso un omaggio alla propria “curiosità”; chiamiamola così. Sostanzialmente è il brivido di poter partecipare all’affossamento del Paese sentendosi partecipi a un’orda di idioti che vorrebbero essere rivoluzionari.

Più patetici di Vannacci – che almeno sta guadagnando dei bei soldi e umettando la sua prossima candidatura – sono i vannacetti e vannacciassori che si mettono in scia al generale per guadagnare uno spicchio di celebrità popolare. L’ultimo della lista è Marcello Foa, ex presidente Rai avallato da quel Beppe Grillo avvezzo alle glorificazioni sballate e quel Matteo Salvini che è lo stesso Matteo Salvini di oggi.

Foa è caduto in piedi, ovviamente, e oggi imperversa su Radio1 Rai, in cui dice: “Il successo del libro di Vannacci segnala un cambiamento di clima. Qui c’è un’ampia parte della popolazione italiana, secondo me maggioritaria, che non aspettava altro che qualcuno di autorevole – un generale – uscisse pubblicamente e dicesse delle cose.

E le dice con forza, e ottiene un successo incredibile, questo perché la vecchia maggioranza silenziosa è stufa degli eccessi della narrazione dell’altra parte, è stufa degli eccessi del politicamente corretto…”. Ha ragione Foa: la mediocrità non vede l’ora di trionfare. E evidentemente Foa non vede l’ora di riabilitarsi come suo vassallo.

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