Ma se lo ricordano in pochi. Della guerra e poco si discute di come uscirne. Come se fosse impossibile riuscire a tenere tesa l’indignazione (umanitaria) per un tempo diverso dalla plastica dei temi “caldi” in tempi televisivi. Sono passati più di 100 giorni dall’inizio della strana guerra di Libia: che ci stiamo dimenticando o vogliamo rimuovere. Intanto, il colonnello Gheddafi minaccia ancora da Tripoli di colpire l’Europa «le vostre case, i vostri uffici e le vostre famiglie» se i raid della Nato non cesseranno. Dichiarazioni del genere aiutano se non altro a chiarire il contesto: il Rais, colpito da un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale, abbandonato da parte dei suoi e indebolito dalle sanzioni economiche, è alla ricerca di una soluzione politica. Minaccia perché è debole non perché sia forte. Minaccia per trattare. Una pace credibile per la Libia di Marta Dassù.