Dalle parti del Vaticano dicono che ci sia stato un “giro di vite” contro la pedofilia nella Chiesa ma intanto a Palermo, nella parrocchia di Santa Lucia della zona di Borgo Vecchio, a officiare la messa c’è il parroco in persona, don Paolo Turturro, fresco di tre anni passati in carcere per pedofilia e con un abuso ancora più grave accertato ma finito in prescrizione.
Don Turturo è stato accusato di violenza da due ragazzini: uno disse di avere subito un bacio intimo mentre l’altro parlò di una violenza vera e propria. La Cassazione ha riconosciuto il prete colpevole per la prima denuncia mentre nel secondo caso l’abile lavoro degli avvocati del parroco ha spostato il reato nel 1999 piuttosto che nel 2000 facendolo cadere in prescrizione.
Dopo il carcere Pagliarelli il sacerdote ha scontato la sua condanna nel carcere dell’Ucciardone di Palermo. 3 anni in tutto. Lui avrebbe voluto i servizi sociali: istanza respinta. Si legge in giro che il Vaticano preveda senza sconti la sospensione dell’esercizio sacerdotale e la riduzione allo stato laicale invece don Paolo è tornato in parrocchia e “guida” i fedeli ogni domenica.
«La gente mi accoglie con affetto» ha detto. «Io ho portato la croce in questi anni con la serenità che Dio è amore e perdono. Fino ad ora non ho incontrato nessuno che si mostrasse scandalizzato del mio ritorno», ha dichiarato al Giornale di Sicilia.
Beh, a noi un po’ scandalizza. Sinceramente. Ecco tutto.
Buon martedì.
(continua su Left)