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Tenete spazio all’indignazione. Se con Ignazio La Russa presidente del Senato abbiamo avuto le vertigini vedendo un nostalgico fascista diventare la seconda carica dello Stato con la presidenza della Camera al leghista Lorenzo Fontana entriamo nel buio mondo del cattolicesimo usato come randello e del putinismo più sfrenato.
Dopo il post fascista La Russa al Senato. A Montecitorio arriva l’antiabortista putiniano Lorenzo Fontana
Lorenzo Fontana, braccio destro di Matteo Salvini, sarà il nuovo presidente della Camera dei deputati. Europarlamentare dal 2009 al 2018, poi ministro per la Famiglia e le Disabilità fino al 2019, in seguito titolare degli Affari europei per due mesi nel governo Conte.
Il 42enne veronese Fontana è un ultraconservatore cattolico (dicono che reciti 50 Ave Maria al giorno, eppure evidentemente non ne ha ancora capito il senso), da sempre in prima fila contro aborto, unioni civili, matrimonio tra omosessuali e, dal 2014, alle sanzioni nei confronti della Russia.
Sette anni fa il neo presidente della Camera indossava fiero magliette pro Putin sbraitando contro le sanzioni occidentali
Sette anni fa Lorenzo Fontana indossava fiero magliette pro Putin (al fianco di Salvini, ovviamente) sbraitando contro le sanzioni occidentali. Erano gli anni in cui anche la presidente del Consiglio in pectore Giorgia Meloni scriveva più o meno le stesse cose (definendo le sanzioni “l’ultima idiozia di Obama”).
Ammiratore di Putin, Orban e Le Pen, Fontana è stato anche un fervente sostenitore di Alba Dorata, l’organizzazione politica neonazista greca sciolta perché ritenuta criminale.
Andò in Crimea in veste proclamandosi “osservatore internazionale” e criticò la scelta della Nato di inviare un contingente alle porte della Russia parlando di “scelta schizofrenica e gravissima: le forze mondialiste – disse Lorenzo Fontana – combattono la Russia identitaria invece di occuparsi del terrorismo islamico. L’esercito lo si schieri per fermare l’immigrazione incontrollata, invece di giocare alla Guerra Fredda”.
A inizio febbraio rassicurò che la Russia non avrebbe mai invaso l’Ucraina (sbagliando) e parlò di Putin come “il riferimento per chi crede in un modello identitario di società”. Poi ci sono le prese di posizione contro i gay, contro l’aborto e tutto il solito armamentario della destra più becera.
Inutile stupirsi, Fontana incarna perfettamente questa destra: questi sono i suoi uomini, questi sono i suoi valori. Una nota: entrambi sono già stati ministri di governi ritenuti credibili. Per dire.
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