La relazione scomparsa del ministero dell’Economia che contiene i dati sull’evasione fiscale in Italia e che analizza l’impatto della flat tax al 15% per le partita iva che fatturano fino a 65mila euro continua a far parlare. La relazione del 2021 conteneva solo stime preliminari e per questo si attendeva con curiosità la Relazione 2022 sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva in allegato alla Nota di aggiornamento al Def (Nadef). Non c’è traccia. Ed è un gran peccato perché sull’evasione fiscale e sulla flat tax il prossimo governo di Giorgia Meloni ha puntato moltissimo in campagna elettorale (nonostante le cifre diverse tra loro sparate da Salvini e e Berlusconi).
Ieri Antonio Misiani, ex vice-ministro PD dell’Economia nel governo Conte 2, ha ricordato che «i contenuti sono un patrimonio informativo importante per i cittadini» e per questo ha lanciato un appello al ministro Daniele Franco: «Mi auguro che lo faccia il prima possibile». Luigi Marattin, presidente della Commissione Finanze e responsabile economico di Italia Viva, chiede “perché il governo non pubblica, come dovrebbe fare, in allegato al Def, la Relazione annuale che mostra l’andamento del recupero da evasione negli ultimi tre anni?». «L’esigenza di non urtare la sensibilità di nessuno, – spiega Marattin – qualora presente, credo valga meno dell’esigenza pubblica di sapere come sta andando la lotta all’evasione nel nostro Paese».
Nei giorni scorsi l’aveva chiesta anche Gianna Fracassi, vicesegretaria generale della Cgil, era intervenuta: «Se il Mef non la pubblica, chi ha la responsabilità politica di quel dicastero deve quanto meno spiegare il perché», aveva osservato. Cecilia Guerra (Articolo uno, fresca di rielezione alla Camera nella lista Pd-Italia democratica e progressista) fa sapere: «Non vedo ragioni per le quali la Relazione sull’evasione fiscale non debba essere pubblicata. Ha un importante valore informativo e conoscitivo ed è per questo curata da una commissione indipendente. È sempre stata allegata alla Nadef per ovvie ragioni di trasparenza».
Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi e Uguali (rieletto con l’alleanza Verdi/Sinistra Italiana) si chiede se si tratti di «una reticenza nei confronti di rilevazioni emerse o misure suggerite che potrebbero non coincidere con gli indirizzi dell’attuale maggioranza». Una nota congiunta dei sindacati Cgil-Cisl-Uil nei giorni scorsi avevano rilasciato una nota chiarissima: «Non comprendiamo per quali ragioni la Relazione sull’economia sommersa e l’evasione fiscale e contributiva e il relativo Rapporto sui risultati conseguiti in materia di contrasto all’evasione non compaiono tra gli allegati della Nota di aggiornamento al Def. La Relazione – scrivono i sindacati – è un lavoro di grande interesse: strumento di trasparenza e di responsabilità, indicatore di efficacia delle norme che, nel tempo, hanno provato a porre un rimedio alla grave anomalia del sistema tributario del nostro Paese, costituita da un livello di evasione fiscale non paragonabile a quello di nessun altro Paese sviluppato». Si legge: «Le norme a cui ci riferiamo – sottolineano Cgil-Cisl-Uil – dallo split payment alla fatturazione elettronica, all’incrocio delle banche dati e allo sviluppo dei pagamenti tracciati, sono il frutto di anni di richieste da parte di Cgil, Cisl, Uil. Non è un caso che i dati pubblicati lo scorso anno abbiano attestato, per la prima volta, che il mancato gettito sia stato inferiore ai 100 miliardi di euro. Auspichiamo che si tratti solo di una svista, considerato che nel testo della Nadef sono contenuti riferimenti alla Relazione stessa». Intanto passano i giorni.
Buon venerdì.