“Noi (io e la mia famiglia), siamo il tuo opposto, bianco/nero, nord/sud, destra/sinistra, salato/dolce. Per cui, se mai dovessimo stilare un elenco di persone da cui non vogliamo abbracci/pietà/compassione, non te la prendere, ma il tuo nome sarebbe sicuramente sul podio”. Il ministro Matteo Salvini riesce a sbagliare perfino le condoglianze, pubblicate in bella vista sui social in cerca di qualche like facile e fa infuriare il marito della commerciante barese Feliciana Chimienti, morta il 16 luglio dopo un cancro, lasciando due figli piccoli.
Salvini aveva pubblicato un post di cordoglio sottolineando il grande coraggio dimostrato dalla donna nel non sottoporsi alle cure per la patologia così da non danneggiare la vita del piccolo che sarebbe nato di lì a poco. Tutto falso, ovviamente.
L’autogol
Il marito Gabriele contesta la ricostruzione fatta dal leader della Lega sulla base delle fonti giornalistiche. “Metà del tuo post, è un virgolettato che riprende le “grandi” testate, le quali (come te o il tuo “web staff”) hanno avuto poca cura nello scegliere le “fonti”, o peggio ancora, le “grandi” testate hanno voluto “romanzare” appositamente la cosa per qualche click in più… Allora: 1) Mia moglie ha scoperto “la cosa” solo dopo aver partorito la nostra secondogenita. 2) si è sempre sottoposta a tutte le cure previste”, scrive il marito.
Le ragioni della sua reazione sono presto dette: “L’amore di mia moglie era, – scrive in un post pubblicato dal profilo Instagram della Libreria Zaum di Bari, del quartiere Madonnella, poco distante dal negozio di sua moglie – ed è immenso, verso i nostri figli, verso di me e verso gli “ultimi”, i più sfortunati, tipo quelli che si imbarcano perché hanno 2 alternative : a) morire a casa propria di fame/stenti/guerra; b) imbarcarsi (essendo anche al corrente dei rischi del viaggio) nel tentativo di “svoltare” e cambiare vita”.
Alla base c’è chiaramente una visione della politica (a partire dalla gestione dei flussi migratori) opposta tra la famiglia barese piegata dalla tragedia e Salvini. E se non fosse ancora chiaro, il vedovo chiude il suo post con una goccia di veleno: “Un’ultima cosa, sai la bambina da voi citata come si chiama Carola. Nome ispirato da 3 guerriere, le due nonne (Carmelina/Laura) e Carola Rackete!!! Te la ricordi, vero…???”.
Chi di social ferisce…
Il segretario della Lega nei giorni scorsi aveva scritto riferendosi a Feliciana Chimenti: “Ha sacrificato se stessa per dare la vita alla sua bambina. (…) In questo sacrificio così grande, di fronte al quale le nostre preoccupazioni quotidiane diventano piccolissime, c’è tutto l’incondizionato amore di cui è capace una madre, un amore che dà la vita e trascende ogni limite umano”.
Come spesso gli accade si è affidato a una frettolosa lettura di un fatto di cronaca per piegarla alla propria propaganda. Spesso lo fa con qualche reato di stranieri preferibilmente scusa solo che quelli non hanno voce per reagire.
Questa volta gli è capitato qualcuno visibile abbastanza per vergare una lettera di risposta e ne rimane inchiodato. Non è passato molto tempo da quando la “bestia di Salvini” che macchinava sui social rimediava i dibattiti e i giornali. La mente di quel metodo (Luca Morisi) non c’è più ma il cannibalismo fatto sulla pelle delle persone continua. Chissà se ogni tanto gli capita di provare un po’ di vergogna.
L’articolo Condoglianze acchiappa-click di Salvini. L’ultima figuraccia social del ministro. Matteo rilancia una balla su una mamma morta a Bari e il marito lo seppellisce: “È l’ultimo da cui cerchiamo pietà” sembra essere il primo su LA NOTIZIA.