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Conflitto d’interessi. Marina è peggio di Silvio

Avviso a coloro che ci accusavano di essere “fissati con Berlusconi anche da morto” e a quelli che si sono lasciati convincere dalle panzane degli scherani berlusconiani (in primis il figlio Pier Silvio) quando strillavano che “ormai non ci sarebbe stato più nessun conflitto di interesse”: avevamo ragione noi.

I desideri di Silvio Berlusconi sono ben custoditi nello scrigno di famiglia, con Marina e Pier Silvio nelle vesti di corazzieri

I desideri di Silvio sono ben custoditi nello scrigno di famiglia, con Marina e Pier Silvio nelle vesti di corazzieri e la cassaforte di famiglia pesa non solo sui parlamentari di Forza Italia ma anche ai piani alti, sulla scrivania della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il quotidiano Il Foglio attribuisce un virgolettato al ministro degli Esteri nonché segretario di Forza Italia: “La Famiglia non ha gradito”.

Scritto con la maiuscola, come si usa per le famiglie talmente potenti da esercitare l’intimidazione politica. La famiglia ovviamente è quella dei Berlusconi e il mancato gradimento sarebbe in merito all’idea di tassare gli extraprofitti delle banche. A casa Berlusconi gli analisti della Banca Mediolanum stimano un impatto della tassa che si aggirerebbe intorno al 50% degli utili della banca.

Marina Berlusconi – secondo Il Foglio – avrebbe sgridato la prode Meloni invitandola “a scrivere bene la norma” e a parlare solo con i mercati chiusi. Nel frattempo alcuni giornali spingono per la discesa in campo di Pier Silvio. Ma, pensandoci bene, perché dovrebbe farlo quando senza sporcarsi le mani gli basta scrivere nella chat di famiglia, dove c’è la presidente del Consiglio?

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