E quindi sarò alla rassegna Tabularasa. Perché finisce sempre che i limiti ce li imponiamo da soli. Con la paura.
Qui l’articolo ANSA:
Torna Tabularasa, la rassegna letteraria sulla legalità, giunta alla sesta edizione, di Urba/Strill.it, ideato dai giornalisti Giusva Branca e Raffaele Mortelliti. La manifestazione, presentata oggi, per tutto il mese di luglio “darà spazio a talk, coscienze e musica” con piazza Italia, nel centro storico, scelta come location. Il festival avrà inizio domani, nell’ambito dell’Estate Reggina, con il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri e il suo ultimo libro “Oro Bianco: sulle tracce della droga”.
“L’obbiettivo – ha detto Giusva Branca – anche quest’anno è quello di appassionare la gente a tematiche d’interesse collettivo, al gusto della parola e al gusto del senso critico da sviluppare. Gli argomenti della sesta edizione di Tabularasa saranno alcuni di natura locale altri di respiro più ampio”.
Oltre alle consuete serate dedicate ai dibattiti culturali, il festival prevede anche alcuni concerti. “Per il 2015 – ha aggiunto – abbiamo voluto dare maggiore spazio ai gruppi musicali emergenti perché abbiamo riscontrato che la richiesta di spettacoli musicali è piuttosto marcata e in questo senso sono presenti in programma gli abbinamenti nella stessa serata di talk e concerto”.
Previsto l’intervento di ospiti come Corrado Passera e Giulio Cavalli, ma anche il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho ed il pm di Catanzaro Gerardo Dominijanni. Si affronteranno tematiche come la corruzione e il malaffare, ma anche lo sport, lo sviluppo locale e la politica.
“Lavorare con gli eventi culturali in Calabria – ha affermato Mortelliti – allestendo eventi gratuiti e cercando di avere un’offerta variegata per un mese intero non è materia semplice.
È vero che la città vuole questa tipologia di eventi estivi, ma è la stessa che si impegna e che difficilmente delega. Noi ci siamo trovati di fronte all’emergenza ‘Calabria’ a vario titolo, e anche Tabularasa fino alla fine ha rischiato di essere carente rispetto agli standard che ci siamo garantiti nelle passate edizioni. Alla fine abbiamo tirato fuori i muscoli, abbiamo trovato anche chi ha creduto alle nostre idee, anche gli enti locali hanno creduto all’iniziativa, vuol dire che Tabularasa comincia a diventare un principio filosofico. Allestire Tabularasa anche per il 2015 vuol dire ricominciare a proporre un’offerta seria e affidabile. Questa è la città che vogliamo, questa è l’offerta culturale che vogliamo”.