Scrive bene Luca Sofri qui:
Martedì un articolo di Fanpage che al momento non è stato smentito e contraddetto da nessuno, proponendosi come molto informato sulla genesi dello “scoop” dell’Espresso e vicino a fonti intime di quella storia, ha detto una cosa che improvvisamente – non del tutto improvvisamente: l’avevamo cominciata a mettere in conto qui – pone un’altra questione, che non riguarda né Crocetta né la Sicilia né il PD: riguarda come funziona lo Stato italiano, e tutti quanti.
Quella ricostruzione dice infatti che “apparati dei carabinieri” avrebbero autonomamente e illecitamente compiuto quella – solo quella? – intercettazione, a prescindere da un’autorizzazione di un magistrato. È una cosa di una gravità spaventosa.Secondo quanto riferiscono fonti vicine ai Carabinieri quelle intercettazioni sarebbero state realizzate da apparati che si sono mossi prima dell’autorizzazione da parte del giudice. In altri termini si tratterebbe di un’intercettazione acquisita in maniera irregolare e, pertanto, mai annessa agli atti.
Ovvero, è passata una settimana in cui sull’esistenza di quell’intercettazione non solo non ci sono state risposte chiare e restano due versioni apparentemente opposte (L’Espresso e la Procura di Palermo), ma nessuno su giornali e media sembra più interessato a cercare delle risposte: leggete gli articoli e i commenti e troverete ovunque espressioni variabili di dubbio o incertezza sull’autenticità della storia dell’Espresso, ma neanche uno che – come ha fatto Fanpage – sembri interessato a capire e spiegare la verità, lavoro presunto dei giornalisti.
E in questo contesto arriva la ricostruzione di Fanpage, con una sua logica interna e non contraddetta da niente e nessuno (per esempio non dall’Espresso così intimamente tirato in ballo), e quella ricostruzione passa nelle redazioni e nel dibattito come un soffio di vento, non percepito. Nessuno la definisce falsa come meriterebbe se lo fosse, nessuno la assume come vera facendola diventare il caso che meriterebbe se lo fosse, nessuno va a verificarla e approfondirla. Nessuno ne chiede al procuratore Lo Voi. Nessuno chiede a Fanpage di confermare queste informazioni.Nelle quali si dice che ci sono persone nei carabinieri che registrano illecitamente delle telefonate di uomini politici, e poi fanno arrivare il contenuto di quelle telefonate ai giornali, ottenendone lo screditamento e forse la fine politica. E nessuno se ne allarma, si direbbe: sono tutti impegnati a dare e fare interviste sul futuro politico di Crocetta o sui suoi struggimenti personali.
Ed è per questo che Lo Voi afferma il vero quando dice che quell’intercettazione non esiste. Perché in Procura, a Palermo, quell’intercettazione non è mai arrivata (e nemmeno a Caltanissetta). O meglio, non esiste agli atti ma qualcuno ne ha custodito copia fino al 16 luglio scorso, giorno in cui “facce che non si vedevano a Palermo dai tempi di Andreotti” sono intervenute per assicurarsi che quel nastro – ottenuto chissà come – non fosse più disponibile.
Il risultato è che noialtri che non ci informiamo solo sui giornali più famosi o dai telegiornali oggi abbiamo una risposta sola alla domanda “esiste o no quell’intercettazione?”. È la risposta data da Fanpage e immaginata qui. Che sia la risposta giusta non lo sappiamo: ma che sia sbagliata non lo ha sostenuto nessuno, finora.
E se è giusta è abbastanza terrificante.