A Venezia, in strada.
Entrano Antonio, Salarino e Salanio.
Antonio: Non so davvero perché sono tanto triste. E questa tristezza mi stanca, e voi stessi dite d’esserne stanchi. Ma ho ancora da sapere dove l’ho presa, dove me la son trovata, come me la son guadagnata, di che diavolo è fatta, da dove è spuntata. Ed essa mi stordisce così che stento a riconoscere me stesso.
Salarino: La vostra mente è agitata perché segue sul mare le vostre navi dalle immense vele, le vostre navi che come signori e ricchi borghesi dei flutti in sfarzoso corteo guardano dall’alto i vascelletti dei piccoli trafficanti che fanno continue riverenze sotto il volo di quelle grandi ali.
[William Shakespeare, Il mercante di Venezia, traduzione di di Paola Ojetti, Newton, 1990]