Basta mettere in fila i fatti delle ultime ore, senza nemmeno commentarli. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha commesso un reato incappando nella vittimizzazione secondaria della presunta vittima di violenza sessuale che ha denunciato suo figlio. Prima aveva assolto il figlio senza nemmeno bisogno di un giudice “dopo averlo interrogato a lungo”. Accortosi di essere riuscito nel mirabile capolavoro di risultare scarso sia come padre che come politico ha fatto marcia indietro: sono stato frainteso, ci ha detto.
Tra Roccella, Santanchè e La Russa le ultime 48 ore sono un film dell’orrore
La ministra Roccella è stata contestata, di nuovo. Dice che è colpa dei sabotatori, chissà quando scoprirà di essere lei la sua più grande sabotatrice. Ospite a un festival letterario ha assolto Ignazio La Russa (e quindi il figlio) perché, ha detto, “è colui che per la prima volta ha proposto una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne, mi sembra questa già una risposta”.
Di fronte a una banalità di tal portata il pubblico l’ha fischiata e se n’è andato. La ministra ha trovato però il tempo di paragonare Daniela Santanchè a Enzo Tortora. Ha ragione Carlo Verdelli: “Paragonare Santanche’ a Tortora è una bestemmia civile. E scivolerà via nel torrente di oltraggi che ci sta annegando”.
Il giornalista Filippo Facci intanto su Libero ha scritto in un suo pezzo di “una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa“. E voi direte, che c’entra con il governo? Facci è una delle nuove facce della Rai targata Meloni. Questa sono solo le ultime 48 ore. Chissà che ne pensano quelli che non vedevano “nessun pericolo”.
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