Vai al contenuto

Dal canto dei bambini alle urla degli studenti: la giornata torinese di Valditara

Ieri il ministro dell’Istruzione si è recato a Torino per intervenire alla cerimonia del ventennale «Piazza dei Mestieri» in via Durandi. Il ministro era circondato da scorta e un cordone di forze dell’ordine. 

Poco prima era stato tutto più semplice. Alle 15 il ministro si era presentato in pompa magna all’Istituto comprensivo Turoldo alle Vallette dove i bambini l’hanno accolto ben ammaestrati con l’inno nazionale e tanta felicità di cortesia.

Torniamo in via Durandi. Qui niente bambini. C’erano studenti che contestano la riforma sugli istituti tecnici e professionali. «Una riforma che muove un’ulteriore passo verso la tendenza complessiva che da decenni piega ancora di più l’istruzione pubblica agli interessi delle aziende, iniziata dal governo Renzi con la riforma della Buona Scuola», ha spiegato la presidente della Consulta studentesca di Torino Caterina Mansueto.

Mentre il ministro svolge il suo intervento uno studente riesce a superare la barriera delle forze dell’ordine e compie un gesto pericoloso di questi tempi: dissente. «Valditara, lei si deve vergognare», urla il giovane al ministro prima di essere portato via con la forza. 

«Tu adesso lascia parlare, altrimenti sei un intollerante e antidemocratico, lascia parlare e abbi rispetto – ha risposto il ministro -. Io conosco meglio di te gli studenti, tu non sei uno studente, sei solo un provocatore».

Ha ragione Valditara: la democrazia secondo il governo di cui è parte consiste nell’obbligo e la buona educazione di essere sempre e solo d’accordo. Forse la democrazia secondo Valditara consiste nell’esercitare il diritto del potere di non avere contraddittorio. Tra poco arriveranno le leggi giuste per zittire il ragazzo. Il ministro intanto è uscito dal retro. 

Buon giovedì. 

L’articolo proviene da Left.it qui