“Possono essere un’ingerenza e una delegittimazione dei pm, col rischio anche per la loro sicurezza”. Si dice “sorpreso” il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, davanti alle “pubbliche critiche” della Dna, oltre a quelle dei professori Salvatore Lupo e Giovanni Fiandaca. “Lo Stato ha solo la scelta di combattere il crimine, non di trattare”, ribatte Messineo.
Io questa frase l’appenderei sulle finestre di tutti i contabili, gli intellettuali, i padrini, i presunti cultori dell’antimafia, gli spiritosi tra amici e soprattutto colore che per merito o cognome hanno un ruolo pubblico.