Ho contato fino a dieci. Uno, due, tre, dieci. Mi sono letto, ascoltato, terapeuticamente scritto una storia che è vecchia qualche mese. Mi è venuto anche da ridere mentre stavo a guardare che qualcosa succede solo un minuto dopo essere stata pubblicata e il resto dei giorni (dal fatto alla notizia) sono tutti da riconsiderare. Ma Lodi è così una bella signora di mezza età e dormiente che si sta comodi seduti ad ascoltarla russare anche nell’antipatica posizione della starlette gossipara di questo fine settimana. Partiamo finalmente per la Sicilia. Il primo di una serie di viaggi, già organizzati prima della malapubblicità di cretini graffitari di bare maldisegnate. Partiamo tranquilli e determinati, come per tutti i nostri progetti teatrali, e fondamentalmente già impallinati. Dopo le minacce vere di presunti mitomani o presunti mafiosi o, peggio ancora, di mitomani mafiosi e dopo le gradite lezioni di legalità di detrattori da aperitivo, di ex condannati ciclicamente riabilitati e di qualche professionista della politica del “divide et impera” e del “non prendere posizione” andiamo in Sicilia dove questo spettacolo può avere un confronto se non sereno almeno autentico del proprio valore. Essere tra le piazze più significative dell’antimafia siciliana nonché ospiti del nostro graditissimo produttore Rosario Crocetta è per noi motivo di orgoglio più di tante parole. Avremo modo di “confiscare” la terra bruciata intorno a noi con l’unica cosa che ci interessi realmente: stare sul palco a raccontare storie, convinti che sia sempre difficile avere la saggezza di non prendersi troppo sul serio. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti quelli che spontaneamente ci hanno espresso la propria solidarietà: istituzioni, deputati e senatori, associazioni e singoli cittadini.
Per rispetto e amicizia verso il nostro pubblico che ci sostiene noi continueremo nella nostra attività di imperterriti “curiosi” con i nostri futuri progetti tra cui la “mafia” tutta banca e istituzioni che ci è così tanto vicina.