Vale la pena spendere quattro minuti per ascoltare la telefonata di Claudio Scajola alla moglie. Una telefonata strana nella motivazioni ma paradigmatica nei contenuti.
Primo: Scajola sapeva sicuramente di essere intercettato e quindi è molto probabile che quella telefonata sia rivolta più a qualcun altro piuttosto che alla moglie che incontrerà dopo qualche ora. Lei stessa cerca di parlare il meno possibile mentre l’ex Ministro si avventura in nomi e cognomi dando anche la propria disponibilità (e sarebbe bello sapere chi aveva in mente) per un’eventuale collaborazione.
Secondo: le carriere politiche (ancora oggi e forse oggi ancora di più) sono nutrite dalla potenza ricattatoria. Si diventa classe dirigente se si deve un piacere a qualcuno più in alto: così la meritocrazia si misura nell’obbligo alla servitù.