Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che lo scorso gennaio ha firmato accordi sui migranti con la premier italiana Giorgia Meloni, parteciperà al summit dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shangai (SCO) previsto nella capitale del Kazakistan Astana, i prossimi 3 e 4 luglio. I dubbi sulla partecipazione del leader turco sono stati fugati definitivamente dalle parole del presidente russo Vladimir Putin, che ha dichiarato ieri di “attendere l’incontro con Erdogan per discutere di una serie di temi”.
Putin ha incontrato in Russia il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, che di Erdogan è un fedelissimo, e ha fissato ai prossimi 3-4 luglio la data di un incontro più volte rimandato. Inizialmente prevista per fine febbraio, la visita di Putin ad Ankara è stata rinviata e, sebbene il Cremlino abbia più volte reso noto di essere al lavoro per trovare una data tra aprile e maggio, alla fine non se ne è fatto niente. Nel discorso di ieri Putin ha ringraziato il presidente turco per le intese raggiunte con Mosca nella gestione della crisi in Siria, ma sopratutto per gli sforzi messi in atto nella mediazione tra Russia e Ucraina, nello scambio di ostaggi tra i due Paesi e nel raggiungimento dell’intesa che ha permesso il passaggio sicuro del grano ucraino attraverso il Mar Nero, siglata nel luglio 2022.
Intesa saltata un anno dopo proprio per una presa di posizione di Mosca, che chiede il passaggio di navi cariche dei propri prodotti. Erdogan insiste però nel voler far ripartire il ‘corridoio del grano’ e con Putin discuterà anche di questo. “Le relazioni con la Russia vanno molto bene”, ha detto il presidente turco che incidentalmente sarebbe pure un membro della Nato. Che ne pensano gli alleati del Patto Atlantico?
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