Sì, lo so bene, questo è il tempo degli appelli e probabilmente degli appelli tardivi. Forse andrebbe anche detto che gli appelli di questo tipo risultano sempre “tardivi” anche perché in questo Paese solo il profumo di elezioni sembra capace di trasformare la realtà e di alimentare l’iniziativa.
Lo scrive il gruppo di Qualcosa di sinistra:
«Lettera aperta a
Aboubakar Soumahoro, DeMa, Europa Verde, Gruppo ManifestA, Possibile, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana
Siamo persone che il 25 settembre andranno a votare con la consapevolezza dell’ennesima sconfitta. Ci conoscete bene: siamo il popolo di sinistra stanco, arrabbiato, disilluso, stremato dalla situazione politica, economica, sociale e culturale di questo paese.
Sono decenni che, a un rafforzamento costante del blocco politico neoliberista, corrisponde la lenta frammentazione di quello socialdemocratico, ecologista e comunista.
Il 25 settembre questo paese sarà costretto a scegliere tra la coalizione più a destra della storia repubblicana e quella che farà esclusivamente gli interessi della classe dominante economica e finanziaria.
Abbiamo scritto questo appello in preda alla rabbia e alla disperazione, per chiedervi di mettere da parte opportunismi e ostilità e fare l’unico gesto di responsabilità nei confronti del Paese, del vostro popolo.
Per chiedere ad alcuni un passo indietro e ad altri un passo avanti.
Fate la cosa più ovvia, che per troppi anni è sempre stata la più difficile da realizzare: trasformate i valori in cui credete e crediamo in azione politica e costituite un’alleanza elettorale di sinistra alle prossime elezioni. Altrimenti sarà l’ennesima occasione sprecata per avviare un processo di rinnovamento strategico verso un progetto unitario.
E senza unità, il destino della sinistra italiana è uno solo e si chiama estinzione.
Non abbiamo più tempo da perdere.
Iniziate subito questo percorso di dialogo, mediazione e sintesi politica per contrastare l’ignobile agenda Draghi e quella ancora più violenta dell’estrema destra.
Un altro orizzonte comune è fattibile e urgente, per ridare speranza a milioni di persone schiacciate da politiche antipopolari, da echi di un nero passato mai superato e da un futuro chiamato collasso climatico.
Ormai è chiaro a chiunque che il ricatto del voto al meno peggio non porta alcun miglioramento politico, sociale ed economico alle fasce di popolazione più deboli e sempre più numerose.
E le recenti elezioni cilene, colombiane e francesi hanno tracciato la strada da percorrere per costruire la rinascita di una sinistra popolare, ecologista, transfemminista, antirazzista e anticolonialista.
Basta con i festeggiamenti per le vittorie della sinistra di altre nazioni.
Basta con egocentrismi e integralismi che portano solo all’eterna irrilevanza.
Basta con i campi larghi senza futuro e compromessi con i nemici di classe.
Pretendiamo l’unità socialista per ridare al popolo di sinistra e al Paese qualcosa in cui credere. Qualcosa per cui lottare.
Ascoltate la nostra voce per costruirne una sola.
Che la sinistra si unisca e faccia finalmente la sinistra!».
Buon martedì.