L’intervista di Oriana Liso oggi su Repubblica:
Dario Fo: mi ricorda sant’Ambrogio che diceva basta a chi si definisce da solo un santo
“Sta venendo fuori il marcio il governatore ammetta e lasci”
MILANO — Premio Nobel, uomo di teatro e lombardo doc. Dario Fo, cosa pensa delle vicende giudiziarie che coinvolgono il governatore Formigoni?
«Prima di tutto mi dica: continua ad assicurare di non essere indagato? Continua a dire che lui non ha fatto proprio niente?».
Già.
«Nel quarto secolo avanti Cristo il grande scultore Fidia fu incaricato di realizzare una statua di Atena ma parte dell’oro che serviva per la doratura della statua — raccolto con il contributo di tutti gli ateniesi, anche dei più poveri — fu rubato. Sospettato, proprio Fidia. Che al legislatore Solone ribatte: “Quando avrete le prove certe che ho rubato quell’oro,allora potrete venire a disturbarmi. Nessuno dei vostri giudici può indicarmi come colpevole, quindi lasciatemi tranquillo”».
Il riferimento sembra chiaro.
«Risponde Solone a Fidia: “la gente ha intuito che tu sei colpevole di furto ai danni della popolazione intera. Tu hai la possibilità e l’abilità per mentire, ma sai cosa accadrà? Tutti ti conoscono come un grandissimo artista, ma se ti comporti come un furbo qualsiasi, niente potrà salvarti dal perdere la tua gloria. Scegli tu, a me fai tanta pena”. A questo punto Fidia scoppia a piangere e dice: sono colpevole».
Si aspetta che il presidente Formigoni faccia lo stesso?
«Mi piacerebbe vedere For-migoni ammettere semplicemente: “sì, sono colpevole”. Senza arroganza, senza queste ironie continue, questo modo sprezzante di rivendicare feste, pranzi, bagni. Dice: “sono puro come l’acqua di fonte”. Ma neanche Gesù ha mai detto una cosa così presuntuosa. Quello su Fidia è un racconto dimenticato dalla storia: emblematico anche questo di come la nostra cultura abbia perso per strada valori come l’onestà, la trasparenza, la cultura stessa».
Crede che le eccellenze lombarde — come la cultura, appunto, non solo la sanità — rischino il declino?
«Ma lo sono già, in declino. Per anni ci si è vantati di una regione ai primi posti nel produrre cultura, lavoro, opere pubbliche e tanto altro. Ma è come se per anni sifosse sterrata solo la superficie del terreno, lasciando che sotto proliferasse il marcio. E il marcio ora sta venendo fuori: quanto sono gli indagati, in Regione? Siamo governati da una struttura di corrotti che restano attaccati disperatamente alle loro poltrone mentre sta andando tutto in rovina. Anzi, proprio chi ci governa sta mandando tutto in rovina».
È una visione molto pessimista, la sua. Non c’è modo di fermare questa frana?
«Bisognerebbe riuscire a cacciare i fantasmi, come li chiamava Sant’Ambrogio. Che diceva, di Milano: basta con questi uomini che si travestono da santi, che si definiscono da soli, dei santi. Non sembrano le parole di Formigoni, queste?».