Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti ieri ha deciso di dedicarsi alla letteratura, più precisamente al Premio Strega. Di primo acchito potrebbe sembrare una buona notizia – l’editoria italiana ha bisogno di sponsor influenti – se non fosse che per l’ennesima volta un libro viene usato come roncola per farne strumentalizzazione politica.
Il capogruppo di FdI alla Camera Foti ha deciso di dedicarsi alla letteratura, più precisamente al Premio Strega
Secondo Foti “spiace vedere un’ombra inquietante allungarsi anche sul Premio Strega: la solita ombra che tende a offuscare la strage di Acca Larenzia e vilipendere quei ragazzi innocenti uccisi negli anni più bui della Repubblica, solo perché militanti del Movimento Sociale Italiano. Tra i libri finalisti del Premio – dice il capogruppo di Fratelli d’Italia – si rinviene anche “Dalla stessa parte mi troverai” della scrittrice Valentina Mira che nell’opera ha provato a banalizzare l’atroce assassinio avvenuto nel gennaio del 1978 nei pressi della sede dell’allora sezione del Msi di via Acca Larenzia. Secondo Foti in “una rassegna importante quale il Premio Strega si preferisce offendere la memoria di giovani innocenti uccisi vilmente e con inaudita ferocia i cui assassini non sono mai stati assicurati alla Giustizia”.
La stupidità della politica che legge la letteratura con gli occhi miopi della propaganda è cosa ormai risaputa, ci siamo abituati. La pericolosità della politica che vorrebbe decidere cosa e come dovrebbe scrivere la letteratura invece è un’ombra inquietante che si allunga sull’Italia. Un’ombra molto più pericolosa di quella che Foti vede nel libro in questione, un’ombra a cui non vorrei stessimo facendo l’abitudine per sfinimento in questo tempo lugubre.
L’articolo Foti mette all’indice Mira. Pure gli scrittori nel mirino sembra essere il primo su LA NOTIZIA.