Quando sono entrato in casa Fo mi tremavano le gambe. Avevo tenuto il mio primo e unico “provino” al cospetto di Dario per convincerlo di meritarmi il diritto di recitare la sua “Apocalisse rimandata“. Ricordo come cambiava l’espressione del viso e degli occhi insieme all’intonazione della voce parlando di Franca. Come maestra, compagna, regina, confidente e ultima certificatrice di ogni scelta. Franca Rame era un manuale di teatro, di diritti e di esser donna. Mancherà e mancherà a quello sguardo e a quella intonazione del maestro.