Un Paese in cui hai successo se riesci ad essere “neutro” su tutto. Mi è capitato di odiare la mia parte intollerante (con quelle che io ritengo le inaccettabili povertà o soprusi o illegalità) ogni volta che ho incrociato uno di quei placidi esemplari di miei colleghi che riescono a non prendere posizione su nulla e per questo vengono recepiti come “ottimi per il largo pubblico”: chi riesce a raccontare una storia come uno storico con la sola differenza del palco o coloro che riescono a teatrare sulle miserie talmente lontane da non suscitare nessuna paura, solo fremore scenico. Ed ha ragione Alessandro quando scrive che in fondo il successo di Gianni Morandi su Facebook è proprio questo:
Beh, credo che lui piaccia perché è esattamente il contrario: o almeno l’apparenza mediatica-feisbucchiana dell’esatto contrario.
Vuol bene a tutti: tutti. Sorride sempre: sempre. Non polemizza mai con nessuno: nessuno.
L’apoteosi l’ha probabilmente raggiunta il giorno in cui a un utente che cercava la rissa e gli contestava la buona riuscita di una battuta, ha risposto serafico: “hai ragione, è per questo che invece ho fatto il cantante”. Maestria assoluta nello spegnere qualsiasi polemica sul nascere. Zero conflitti.
Da noi i neutrali vengono scambiati per mediatori, pensa te, mi è venuto da pensare stamattina.