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Giorgia, stacce

Che il personale sia politico lo sanno bene dall’altra parte dell’oceano dove l’attuale presidente Usa Joe Biden ha dovuto ritirarsi dalla corsa non per divergenze sul suo operato governativo ma per sue personalissime debolezze. 

Che il personale sia politico lo sanno bene anche i membri della famiglia Meloni che in poco tempo hanno monopolizzato la scena usando la premier, il suo ex compagno Giambruno, la sorella Arianna e il cognato Lollobrigida in metafora di comando, come nelle peggiori dinastie imprenditoriali italiane. 

Hanno poco da lagnarsi quindi quelli del clan (politico) Meloni se il lato famigliare che loro stessi danno in pasto alla stampa poi diventa argomento di dibattito di stampa e di politica. Di mezzo ci sarebbe anche la valutazione di coerenza di una presidente del Consiglio che ha lucrato elettoralmente sulle famiglie degli altri, decidendo cosa fosse tradizionale e cosa no. 

Il 22 aprile del 2015 in occasione della votazione sul cosiddetto divorzio breve Giorgia Meloni scriveva: «Nessuno è obbligato a sposarsi ma se lo fa contrae un impegno serio sul quale la società investe. Non mi convince il fatto che questo vincolo si possa sciogliere in pochi mesi e senza norme in grado di salvaguardare i figli, prime vittime di un rapporto fallito. E dunque non mi convince una legge che rischia di minare la prima cellula della nostra società». 

Giorgia Meloni ha lasciato via social il suo compagno Giambruno per il suo atteggiamento predatorio verso le donne ma ci ripete che Giambruno è il miglior padre possibile per sua figlia, femmina. Il ministro Lollobrigida e la sua ex compagna Arianna Meloni hanno passato anni a decidere cosa fosse “famiglia tradizionale”. Entrambi i nuclei famigliari hanno avuto figli al di fuori dal matrimonio. 

Come direbbero a Roma: Giorgia, stacce.

Buon lunedì. 

Nella foto: frame della trasmissione L’aria che tira, La7, 3 febbraio 2018

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