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Giornalisti nel mirino, tra querele temerarie e minacce

Al 15 aprile in Italia nel 2024 sono stati minacciati 133 giornalisti in 43 episodi. Lo dicono i dati raccolti dall’osservatorio di Ossigeno per l’informazione che dal 2006 monitora la situazione della stampa in Italia. Si tratta per la maggioranza di avvertimenti spesso minacciosi che sono il 78% dei casi segnalati nel primo trimestre di quest’anno. Una parte rilevante (ben il 17%) riguarda l’abuso di denunce e azioni legali, i un Paese in cui non si è ancora voluto risolvere l’annoso tema delle querele temerarie. Ci sono poi le aggressioni fisiche (2%), i danneggiamenti (2%) e l’ostacolo all’accesso all’informazione. 

Nel 2024 sono stati minacciati in Italia 133 giornalisti. Liguria, Lazio e Veneto guidano la classifica. Il 92% delle minacce rimangono impunite

I dati più spaventosi però riguardano la provenienza delle minacce. Il 30% sono minacce che arrivano da cittadini ma la stessa quantità di minacce, sempre il 30%, proviene da istituzioni pubbliche che abusano del proprio potere per silenziare la stampa. Il 15% delle minacce sono di natura criminale mentre quelle che provengono da ambienti imprenditoriali sono il 5%. A guidare la classifica delle regioni in cui vengono registrate più minacce c’è la Liguria, seguita da Lazio, Veneto e Lombardia. La Sicilia, che nell’immaginario collettivo viene descritta come regione “pericolosa” per il giornalismo è solo quinta, settima la Campania e solo tredicesima la Calabria, a testimonianza di una pressione verso il mondo dell’informazione che non è solo quella dei gruppi criminali autoctoni. 

Le minacce ai giornalisti in Italia negli ultimi dieci anni si attestano su una media di 500 all’anno, con variazione minime, esclusi il 2018 e il 2022 che hanno segnato picchi rispettivamente di 959 e 721 episodi. Anche perché minacciare purtroppo conviene. In Italia l’impunità per i reati contro i giornalisti è scesa di 4,7 punti percentuali in tre anni, passando dal 96,7% del 2019 al 92%  del 2022 ma rimane comunque altissima. Il tasso di impunità fornito da Ossigeno è calcolato sul numero degli operatori dell’informazione che hanno subito intimidazioni, e per i quali l’Osservatorio ha verificato e certificato che hanno agito nel rispetto della legge e della deontologia giornalistica. Nel 2022 Ossigeno ha censito in questo modo 322 cronisti minacciati. Tra questi, coloro che hanno visto processare e condannare il loro aggressore o autore di minacce (fisiche, verbali, legali), o che hanno ottenuto scuse o il ritiro di una querela per diffamazione a mezzo stampa è pari all’8%. Questo vuol dire che 27 giornalisti, su 322 vittime registrate nel 2022, hanno ottenuto una qualche forma di giustizia. Gli altri 295 non hanno ottenuto nulla. 

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