Dallo strampalato e lucido testo teatrale, tragico e comico al tempo stesso, ispirato all’omonimo romanzo pubblicato nel 2008 da Guanda Editore del premio Nobel Dario Fo, un potente spettacolo di denuncia: e se un giorno nel mondo finisse il petrolio? Le lampadine smetterebbero di illuminare, i frigoriferi di raffreddare, niente più benzina per le auto e per i mezzi di trasporto. In un batter d’occhio crollerebbero le borse e il denaro non avrebbe più valore. Uno scenario apocalittico, ma forse anche l’occasione per una rinascita…
Giulio Cavalli, “portatore sano di parole”, come ama definirsi, dopo il successo allo scorso Napoli Teatro Festival, mette in scena al Teatro Oscar in prima milanese dal 4 febbraio 2010 questa “giullarata d’inchiesta”, violenta e livida come urgenti sono gli argomenti trattati.
Solo in scena per poco più di un’ora, con alle spalle una “città-macchina” futurista, simbolo della Terra ansimante, che si blocca smettendo di inquinare. Su uno schermo, l’incessante susseguirsi di dipinti, acquerelli e schizzi realizzati proprio da Fo, paesaggio visivo e sonoro su chi si muove questo “teatro d’inchiesta”.
Con graffiante ironia ma basandosi su una documentazione puntuale e accurata, dopo lavori come “A 100 passi dal Duomo”, “Linate, 8 ottobre 2001”, “Bambini a dondolo” e “Do ut des”, Cavalli, giovane lodigiano senza peli sulla lingua, parte dall’inquinamento per poi toccare anche altre tematiche con tecnica teatrale, ottimo utilizzo dello spazio e appassionata verve.
dal 4 al 14 febbraio
Teatro Oscar, Milano
Indirizzo: Via Lattanzio, 58 | Mappa
Come arrivare: MM3 Lodi – 90-91-92 – tram 16