Attenzione a credere che la ‘ndrangheta sia solo “colletti bianchi”, attenzione ad illuderci che l’istituzionalizzazione delle cosche calabresi in fondo ci renda tutti meno colpevoli perché abbiamo a che fare con “alte sfere” irraggiungibili. Oggi la ‘ndrangheta (e la perversione religiosa per condonarsi dai propri crimini) è anche quella che sta nelle parole di Simone Pepe, ‘ndranghetista di terza generazione dall’accento ormai romanissimo.
La religione è portatrice di un rito da ripetere a memoria riadattato all’affiliazione, la madonna è il vibratore della propria prepotenza da esibire. Vale la pena ascoltare questa intercettazione per rendersi conto (per l’ennesima volta, ma serve eccome) come l’ignoranza, la banalità e la tragicomica etica degli uomini d’onore ci rendano, in fondo, ancora più colpevoli quando decidiamo di non interessarsi, di non sapere o peggio di accettare: