Dietro un grande uomo succede che ci sia una grande madre.
Oggi rileggevo e riascoltavo le parole di Felicia Bartolotta, la madre di Peppino Impastato, e mi viene naturale ripensare al senso di madre. Il senso di madre come protezione e crescita, consapevolezza e conforto e il nutrimento nel senso esteso di vitalità garantita.
Io ho sempre avuto un rapporto verticalmente sconnesso con le madri. Roba da buche che scavalco male come se fossero burroni. Sono figlio di madre naturale che ha pensato bene di lasciarmi “alla ruota” e finisco in adozione. Ma questa storia l’ho raccontata. E tutti i miei amici e la mia compagna mi dicono spesso che sono noiosissimo su questo punto. Mi capisce qualche volta mio fratello di noi che siamo fratelli ma abbiamo cognomi diversi. Siamo fratelli ex post, insomma.
Comunque il senso della Grande Madre (si scrive maiuscolo così sembra molto più religioso) è il pensiero di una donna che riesce a superare le normali barriere della poca istruzione grazie ad una materna sensibilità che contiene di per sé alcuni secoli di storia. Quando ascolto Felicia penso ad una ferita che alla fine ha sanguinato il dolore di tutte le madri di tutti gli anni prima.
Mi è successo oggi pomeriggio. Una madre che è diventata nonna. Di nome fa Maria. Mi raccontava di un figlio che era appena nato ed era scritto che dovesse morire. Ci sono figli che vengono partoriti per essere presi per mano per andare subito dall’altra parte. Come passeggeri di passaggio dove la vita è solo una coincidenza di qualche minuto tra il prima e il dopo. Il bambino con la morte scritta in valigia, mi raccontava oggi Maria, ci ha messo mesi a morire perché la morte non riusciva a trovarlo tra le braccia troppo amorevoli di Maria sua madre. Come se la morte ci avesse messo mesi a trovarlo in tutto quell’amore.
Felicia, Maria e tutte le Grandi Madri di questo mondo sono così: troppo giganti rispetto al copione scritto per non riuscire (almeno) a rallentare l’entrata del finale scritto.
Vale la pena ascoltarla prima di andare a dormire, Felicia: