«Non si può ricorrere a semplificazioni di sistema o a restrizioni di diritti “in nome del dovere di governare”. Una democrazia “della maggioranza” sarebbe una insanabile contraddizione». Non ci gira tropo intorno il presidente della Repubblica parlando a Trieste e puntualizzando cosa sia la democrazia (parlamentare) e la Costituzione.
«La democrazia come forma di governo – ha detto Mattarella – non basta a garantire in misura completa la tutela dei diritti e delle libertà: può essere distorta e violentata nella pretesa di beni superiori o utilità comuni. Il Novecento ce lo ricorda e ammonisce». Per questo il capo dello Stato invita a non confondere la «volontà generale» con quella di una maggioranza che si considera «come rappresentativa della volontà di tutto il popolo».
Mattarella pronuncia «un fermo no all’assolutismo di Stato, a un’autorità senza limite, potenzialmente prevaricatrice». «La coscienza dei limiti è un fattore imprescindibile di leale e irrinunziabile vitalità democratica». Per questo sono necessari «limiti alle decisioni della maggioranza che non possano violare i diritti delle minoranze».
Le parole che arrivano dal Quirinale si sovrappongono alle critiche verso la riforma del premierato fortemente voluta da Giorgia Meloni e dalla sua maggioranza. Mattarella parla anche della necessità di evitare che il «principio “un uomo-un voto” venga distorto attraverso marchingegni che alterino la rappresentatività e la volontà degli elettori». Queste invece sono all’indirizzo della ministra per le riforme Casellati che negli ultimi giorni spinge per una legge elettorale ancora più maggioritaria.
Mi pare che ci sia tutto. Buon giovedì.
Nella foto: il presidente Mattarella a Trieste, frame video, 3 luglio 2024