Il libro di Ilaria Rossetti è bello da leggere, da scrivere e da comprare. Per quello che dice e per quello che rappresenta. Perché Ilaria è lodigiana e da lodigiana parla di quella fanghiglia locale (da cui nel lodigiano fatichiamo a liberarci) e perché, come dice lei stessa «Non importa se hanno infranto la legge, se hanno fatto male ad altri – spiega ancora Ilaria – , spesso questi personaggi, come Fiorani nel 2010, quando è stato scritto il romanzo, finiscono per diventare quasi dei modelli, degli eroi perché impuniti. E non è solo un problema giudiziario, ma di atteggiamento: diventano il prototipo di chi ce l’ha fatta».
Happy Italy
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