Lo racconta Pubblico:
La lista degli sprechi del passato che ha contribuito a far fallire questo ex virtuoso comune del nord, fa invidia al peggior clientelismo italiano.
28 persone assunte dal comune per sistemare i computer che, a detta di un dirigente dell’attuale amministrazione, “se cambiassi ogni anno tutti i computer, sicuramente risparmierei un sacco di soldi” , oppure i 25mila euro spesi in penne da regalare agli ambasciatori che sarebbero venuti a far visita ad Alessandria, o ancora una mostra fotografica dal costo di 750 mila euro e , spettacolo nello spettacolo, 500 mila euro di rose comprate in Moldavia e trapiantate in tutta la città.
Il nord che lavura e non spreca,almeno questa era la litania leghista fino a pochi secondi fa, si trova oggi a dover fare i conti con un altra incredibile storia. Quella dell’ ex deputato del Carrocio, poi espulso, tal on. Maurizio Grassano (ex presidente del consiglio comunale di Alessandria, oggi animatore del gruppo parlamentare “popolo e territorio”) condannato dalla Corte dei conti a pagare al suo comune la cifra di 760 mila euro per danno patrimoniale.
L’onorevole responsabile, dopo la condanna in primo grado a 4 anni di carcere per truffa al comune di Alessandria, annuncia la sua intenzione a ricandidarsi: “se il partito me lo chiederà di certo non mi tirerò indietro! “. Premesso che Grassano è innocente fino a sentenza passata in giudicato, ma c’è davvero bisogno anche di lui in parlamento?
Fallire per le proprie accuse lanciate tutte le sere contro il sud. A nord. Il contrappasso leghista.