Oggi è mercoledì quindi tra due giorni scade il termine entro cui i Paesi membri devono inviare i nomi proposti come membri della prossima Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen.
L’Italia – a differenza della gran parte dei Paesi europei – non ha ancora ufficializzato la sua decisione, che dovrebbe comunque ricadere sull’attuale ministro Raffaele Fitto. Soprattutto in Italia, a differenza degli altri Paesi europei, non c’è stato nessun dibattito sulle competenze che il governo richiede al rappresentante italiano, su quali dovrebbero essere gli obiettivi della nostra “nomina”, su quali dovrebbero essere i suoi rapporti con l’Ue. Nulla.
Ieri la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ironizzato sulla sua “scomparsa” nel periodo estivo nientemeno che dal palcoscenico del Tg1. Il principale telegiornale pubblico ha ospitato la scenetta imbarazzante della premier che ha deciso di tornare al lavoro attaccando ovviamente i giornalisti, a suo dire troppo curiosi sui suoi spostamenti.
Forse non ha capito, Meloni, che sono i nostri spostamenti sotto la sua responsabilità a preoccuparci più di tutto il resto: oltre alla nomina italiana alla Commissione europea ci interesserebbe sapere quando Meloni ha intenzione di sciogliere la vicenda Rai, impantanata da mesi. Forse ha tutta l’aria di una “sparizione” anche la riforma dell’Autonomia differenziata che non piace – lo scopriamo ora – nemmeno a un partito della maggioranza, Forza italia.
Più delle sue colazioni estive ai giornalisti interesserebbe sapere se la linea sulla politica estera italiana sia quella di Meloni in pubblico, di Salvini in pubblico, di Tajani in pubblico o quella di Meloni in privato all’interno del partito.
Ci faccia sapere.
Buon mercoledì.
Nella foto: il ministro per gli Affari europei, il Sud e la coesione territoriale Raffaele Fitto e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni (governo.it)