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Il “pull factor” non esiste. E adesso?

Il titolo dice tutto: “la ricerca nella rotta del Mediterraneo centrale non favorisce la migrazione”. In parole povere: il “pull factor non esiste”. Non è vero che la presenza di navi nel Mediterraneo induce i migranti a partire. Quindi non è vero il 90% della propaganda della destra di governo e dei per niente esperti che hanno scritto quintali di parole inutili in questi anni.

A dirlo è uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Scientific Report, una delle prime cinque riviste più citate al mondo. La ricerca osserva come ne “le missioni di ricerca e soccorso non hanno prodotto una differenza discernibile tra il numero contro fattuale osservato e quello previsto di tentativi di attraversamento”. Lo studio dimostra come “il numero di attraversamenti di frontiera sembra essere guidato da alcuni cambiamenti nell’intensità dei conflitti, nei prezzi dei prodotti di base e delle materie prime e dei disastri naturali, nonché dalle condizioni meteorologiche, dagli scambi valutari e dal traffico aereo tra Nord Africa e Medio Oriente e l’Unione Europea”.

I ricercatori rilevano anche come la diminuzione delle partenze coincida “con le segnalazioni di un deterioramento della situazione dei diritti umani dei potenziali migranti in Libia, durante le intercettazioni e i rimpatri, nonché nei centri di detenzione”. L’unico modo funzionante per non permettere alle persone di sperare in una vita migliore è violentarli, schiavizzarli e talvolta ucciderli.

Ora che è certificato come le teorie di certa destra siano antiscientifiche oltre che razziste la questione è lapalissiana: chi è disposto a scavalcare i più elementari diritti umani per ottenere un beneficio politico? Perché è questo, nient’altro che questo.

Buon venerdì.

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