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Inizia la settimana, è lunedì, e siamo pronti a partire a mille con il nostro quotidiano bestiario elettorale.
SPORT SANO IN COROPRE INSANO
L’ex pallavolista Luigi Mastrangelo ora pronto per essere eletto in quota Lega schiaccia la cretinata del giorno: «Bisogna investire di più nello sport, togliendo magari qualcosa alla sanità», dice intervistato in radio da The Breakfast Club. Rendendosi conto di averla sparata grossa prova a aggiustare il tiro: «Non dico di togliere tutto alla sanità, ma qualcosina si può dedicare allo sport, visto che nello sport viene stanziato sempre molto poco e nella sanità tantissimo»·
Il suo ex allenatore Mauro Berruto (candidato nel PD) prova a rispondergli: «Sono allibito. Voglio bene a Gigi Mastrangelo, è stato un mio atleta per anni. Forse più che a lui bisogna chiedere a Matteo Salvini di dar conto di questa proposta di togliere soldi alla sanità per darli allo sport, perché è così imbarazzante che io non saprei commentarla». Ma Mastrangelo sfida il senso del ridicolo e non si ferma: «Noto con amarezza che da sinistra, quelli che la vita concreta delle persone non sanno minimamente cosa sia, si sono già affannati a replicare alle mie parole». In effetti ha ragione Mastrangelo: potremmo tutti palleggiare sotto rete mentre aspettiamo 6 mesi per un esame in ospedale.
Il rinascimento ungherese
L’Ungheria ha individuato un nuovo problema: alle donne piace troppo studiare e questo metterebbe a repentaglio non solo la crescita demografica del Paese ma anche l’economia e, per giunta, discriminerebbe gli uomini. L’insolita teoria è sostenuta in un rapporto redatto dall’Ufficio dei revisori economici del Parlamento che è considerato molto vicino al premier Viktor Orbán. “Se le donne studiano troppo poi non trovano uomini alla loro altezza, quindi non si sposano e non figliano”, dicono gli esperti di famiglia ungherese. Forse non vi sarà sfuggito che proprio all’Ungheria dice di volersi rifare per il modello di famiglia Giorgia Meloni. Forse sarà per questo che non si è laureata.
Lo stato di certo giornalismo italiano
Giorgia Meloni, dimostrando poca conoscenza della Costituzione, da giorni si rivende come prossima Presidente del Consiglio, ignorando che la nomina spetta al Presidente della Repubblica. Ieri Breda, considerato il numero uno dei quirinalisti, scrive sul Corriere della Sera:“ La dichiarazione di Meloni suscita «stupore» sul Colle. Fonti del Quirinale fanno notare che è una prerogativa del capo dello Stato nominare il premier e che non è possibile autoproporsi.
La Costituzione spiega che non c’è alcun automatismo”. Peccato che la notizia sia falsa. La nota dell’ufficio stampa del Quirinale dice: «Sono del tutto privi di fondamento articoli che presumono di interpretare o addirittura di dar notizia di reazioni o ‘sentimenti’ del Quirinale su quanto espresso nel confronto elettorale. Questi articoli riflettono inevitabilmente soltanto le opinioni dell’estensore». Viva i competenti.
Diversi Casini
Dice Pierferdinando Casini a proposito dei malumori degli elettori del PD per il posto che gli è stato regalato in lista: «Circoli Pd, ok le critiche, ma per vincere servono degli alleati». Qualcuno gli dica che non piace proprio come alleato. Niente di più.
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