L’ottimo risultato, in termini di ascolto, registrato ieri da Michele Santoro ci induce a pensare che al pubblico tutto ciò che riguarda Silvio Berlusconi interessa. Molto. Per questo motivo abbiamo deciso di intervistare Carlo Lucarelli.
Lo scrittore aprirà questa sera (a partire dalle 21.10 su RaiTre) la nuova serie di Blu Notte raccontando ai suoi spettatori la storia della P2 che spesso si è intrecciata con quella dell’attuale Presidente del Consiglio. Silvio Berlusconi.
Quali sono i misteri che affronterai in questa serie?
In questa serie ci sono un po’ di argomenti che avevamo lasciato indietro dalle altre. Nel mosaico della storia d’Italia abbiamo incontrato dei tasselli che non abbiamo mai avuto modo di approfondire. Uno di questi è relativo, ad esempio, alla storia della P2.
Ci occuperemo anche di ecomafie e altri crimini legati all’ambiente.
Perché hai deciso di occuparti nella prima puntata della P2?
Perché è una storia che è sempre attuale. La P2 è, a mio avviso, un esempio italiano di concentramento di potere politico e sociale.
Se ci fermiamo un attimo, facciamo mente locale, e ci chiediamo come è nata o come è stata e che valore ha avuto ci sono una serie di notizie che non sappiamo. Che io non sapevo.
Ci fai degli esempi. Quali sono le informazioni che non ti ricordavi e che vanno analizzate?
Intanto la posizione che aveva la P2 nella massoneria. In generale. È da raccontare anche la vastità della P2 che raggiungeva anche degli uomini di potere. Avevo perso questo tipo di proporzioni.
Tanti piccoli meccanismi che conosciamo fino ad un certo punto. Come la figura di Licio Gelli che conosciamo fino ad un certo punto.
Raccontando la P2 approfondirai anche i rapporti che aveva Silvio Berlusconi con questa organizzazione?
Dei collegamenti tra Silvio Berlusconi e la P2 ne abbiamo solo accennato. Devo dire che per come abbiamo raccontato noi la storia della P2, cioè dall’inizio fino al momento in cui è stata scoperta, si intreccia con Silvio Berlusconi solo in alcuni punti.
Il Silvio Berlusconi di quegli anni non è il Silvio Berlusconi di adesso. È un imprenditore molto spregiudicato che fa i suoi affari. Dentro questi affari incontra anche la P2.
Noi, devo precisare, non abbiamo fatto una puntata su Berlusconi nella P2. Abbiamo fatto una puntata su tutto quello che c’era attorno alla P2. Attorno c’era anche Berlusconi.
Quali sono secondo lei i misteri legati alla politica italiana e no sui quali bisognerebbe ragionare?
Sono tanti. Sono tutti. Sarebbe interessante ragionare ad esempio sui rapporti che c’erano tra l’Italia e i paesi del Mediterraneo. Del Medioriente. Ci sono una serie di rapporti che sembrano dimenticati dal punto di vista ufficiale.
Sarebbe interessante mettersi a studiare cosa è stata l’Italia per la Somalia quando era una colonia.
Ci sono tante cose. Durante la Guerra Fredda noi eravamo un paese di frontiera. Che fino hanno fatto i vecchi dossier? Abbiamo tagliato le radici con quel passato?
Collabori con Giulio Cavalli. Su cosa avete lavorato?
Stiamo preparando una cosa teatrale, con tante altre collaborazioni, che racconti la storia del processo Andreotti.
Il lavoro che state progettando quanto si discosta dal film di Paolo Sorrentino?
Vuole discostarsene. Naturalmente. Il film ha fatto una cosa molto interessante che è quello di mettere in scena gli intrecci del potere.
Molta gente lo ha visto senza sapere chi fosse realmente Giulio Andreotti.
da POLISBLOG