Giuliano Pisapia è riuscito a portare in porto ieri sera una campagna elettorale funzionale, pulita e ricca. Ha parlato di obbiettivi e di contenuti senza cadere nella tentazione di rispondere colpo su colpo e di banalizzare, è riuscito a disegnare la sua Milano (al di là delle differenze di quella della Moratti) come la vorrebbe e come ce l’ha in testa. Gramsci parlava di “drammatizzazione” come virtù politica: riuscire a immaginare gli effetti della politica sulla quotidianità dei cittadini. Raccontare il futuro non solo per l’emergenza di togliersi il presente è il passo decisivo che oggi premia chi riesce ad essere credibile e (inevitabilmente) schiaccia chi per futuro scambia solo l’ossessione di cacciare il Re (a destra ma soprattutto nel centrosinistra). Un ringraziamento al suo staff, al di là dei risultati, oggi è dovuto.